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Marciano Vink: "Juve, De Jong come Pirlo: prova a fermarlo..."

ESCLUSIVA TMW - Marciano Vink: "Juve, De Jong come Pirlo: prova a fermarlo..."TUTTO mercato WEB
mercoledì 10 aprile 2019, 09:00Serie A
di Marco Conterio
fonte dal nostro inviato ad Amsterdam

E' l'ora di Ajax-Juventus. L'ora per i bianconeri di sfidare una delle fucine di talenti più importanti della storia del pallone. Talenti come Marciano Vink, in Italia in un anno con la maglia del Genoa, una vita con i lancieri prima che un infortunio al crociato ne interrompesse anzitempo la carriera. Adesso allena i ragazzi, nella sua Amsterdam, e per Tuttomercatoweb.com racconta l'Ajax. Di oggi. "Sono una squadra molto giovane ma con grandi talenti come De Jong e De Ligt. Sono giocatori di grandissimo livello, i migliori prodotti del settore giovanile. Frenkie è il più importante per la squadra, lo dimostra anche in Olanda: con lui gli Orange giocano meglio, è la chiave di questa stagione. La sua forza è vedere gli spazi prima degli altri, mi ricorda Pirlo come tipo di giocatore. Ha un talento eccezionale, sa dare i tempi al gioco, quando ce l'ha lui sa dettarlo: altri fanno casino, sa sempre cosa fare. E' un direttore della squadra. E' un po' come lui".
Come fermare De Jong?
"Può mettere in difficoltà la Juventus, fermarlo non è facile. La Francia ha provato a fermarlo, nessuno ci è riuscito... Quando giocava Pirlo, come lo fermavano? Tutti hanno sempre avuto problemi con lui: sapeva dove andare, dove giocare. Ha come un terzo occhio, Frenkie".
Pure davanti l'Ajax è tosto e pericoloso.
"In attacco Neres, Tadic, sono giocatori importanti. Dusan mi ha stupito: sapevo delle sue doti, il primo anno in Premier ha fatto bene, dopo è calato in qualità e quantità. Poi l'Ajax... E' un altro.

In Champions League ha la sua dimensione, ogni giocatore della squadra ha reso al massimo in questa competizione".
Sembra diventata una squadra da Europa.
"In Champions hanno trovato motivazioni: sono riusciti a far bene e anche la possibilità di mettersi in mostra davanti alle grandi ha contato. E' stata una molla per fare ancora bene e questo darà problemi anche alla Juventus: fa 90 minuti al massimo, non si ferma, non si stoppa".
Della Juventus che pensa?
"La Juventus è sempre forte. Ha esperienza, qualità, ha giocatori straordinari. E' una squadra difficile da battere, ha una difesa chiusa, possono giocare anche in contropiede. L'Ajax ha sempre problemi con squadre che giocano così, all'italiana: va in avanti, si propone, anche coi centrocampisti, a volte anche coi difensori e soffre le ripartenze".
Parliamo della sua carriera, Vink?
"La mia prima esperienza da professionista è stata nel 1987, il mio debutto è arrivato a diciassette anni con l'Ajax. Ho vinto campionato, Uefa, mi allenava Van Gaal che mi faceva giocare in mediana: ero difensore ma mi spostò più avanti. Ero un box-to-box, la mia forza era andare anche negli ultimi metri. Quando Winter andò alla Lazio decise di cambiarmi vita tattica: potevo andare alla Roma, dopo quell'annata, così arrivò il Genoa".
Un solo anno, però.
"Volevo provare un'esperienza diversa, ero con Ruotolo, Skhuravy, Bortolazzi... Poi dopo un anno arrivò il PSV e volevo giocare per la Coppa Campioni, per l'Eredivisie. Tre anni in prima squadra, poi mi sono fatto male contro il Barcellona al crociato. Era difficile tornare a quel livello, poi: i medici, allora, non erano bravi come adesso. Nel 2000 ho detto basta, ero all'ADO Den Haag".
Adesso chi è Marciano Vink?
"Adesso alleno i giovani, gli amatori, ad Amsterdam. Hanno da 7 a 13 anni, i ragazzi, ma sono il meglio dell'Olanda: lavoro col talento, coi ragazzi che poi vanno nei club professionisti".

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