Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Roccati: "Gazzoni sempre nel cuore. Una volta mi scambiò per un fisioterapista"

ESCLUSIVA TMW - Roccati: "Gazzoni sempre nel cuore. Una volta mi scambiò per un fisioterapista"TUTTO mercato WEB
© foto di Marucci
venerdì 24 aprile 2020, 20:08Serie A
di Lorenzo Marucci

Anche Marco Roccati ex portiere del Bologna ha voluto ricordare Giuseppe Gazzoni Frascara, il presidente del Bologna che si è spento oggi ad 84 anni. Sotto la sua gestione, con la maglia rossoblù Roccati vinse un trofeo Intertoto: "E' stato un presidente serio, perbene, importante,. Lo si porta nel cuore - racconta intervenendo al TMW News - per le sue grandi qualità e valori morali. Direi che è stato una figura importante per il movimento di tutto il calcio italiano".

Quali sono gli aneddoti che la legano a Gazzoni?
"Tornai al Bologna dopo l'esperienza al Perugia. Quell'anno in rossoblù avevano deciso di puntare su Pagliuca e io non avevo spazio. In Coppa Uefa al primo turno affrontavamo lo Zenit a San Pietroburgo e eravamo rientrati nello spogliatoio dopo il riscaldamento. C'era anche il presidente che era appena arrivato con il suo volo privato. Mi venne vicino e mi chiese se gli potevo guardare la schiena che gli faceva male, perché pensava che fossi il fisioterapista visto che avevo la tuta da panchina... Un episodio divertentissimo su cui poi ci abbiamo costruito varie serata con gli altri miei compagni di squadra".

Come presidente com'era?
"Era innanzitutto un grande imprenditore, oculato, preciso. E capiva di calcio, stava al suo posto e lasciava lavorare i suoi dipendenti. Aveva lasciato in quel periodo a Cinquini la responsabilità degli acquisti e poi c'era anche Cipollini. Era poi anche appassionato e riuscì ad ingaggiare non solo big italiani ma anche stranieri come Ingesson, Andersson. E aveva pure intuizioni che arrivavano dal suo lato tifoso e che suggeriva ai suoi direttori".

© Riproduzione riservata
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile