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Fiorentina, il confronto (impietoso) con un anno fa. Dopo un'estate promossa troppo in fretta

Fiorentina, il confronto (impietoso) con un anno fa. Dopo un'estate promossa troppo in frettaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2022
lunedì 12 settembre 2022, 15:15Serie A
di Raimondo De Magistris

Come oggi la Fiorentina un anno fa - di questi tempi - aveva perso due partite di campionato nelle prime sei giornate. E' praticamente l'unico punto in comune tra la scorsa stagione e quella in corso perché il mondo Fiorentina - l'umore della piazza, il rendimento degli attaccanti, il rendimento correlato alle aspettative - sta vivendo un momento molto più delicato.

Un anno fa la Fiorentina era reduce da una salvezza conquistata all'ultima curva. Vincenzo Italiano si era appena insediato e Italiano aveva già messo il suo marchio su una stagione rivelatasi esaltante, nonostante l'addio al giro di boa di Dusan Vlahovic. Quella Fiorentina aveva finalmente un capo e una coda dopo anni di totale confusione, Commisso aveva finalmente trovato l'uomo a cui affidare il progetto dopo anni di scelte sbagliate. La stagione si concluse col settimo posto finale, con un girone di ritorno all'altezza di quello d'andata perché la squadra - anche dopo l'addio del suo centravanti - non ha mai perso la sua identità.
Forse proprio questa valutazione, nonostante un Arthur Cabral mai all'altezza delle aspettative, ha ingannato un po' tutti. La società nelle valutazioni sul parco attaccanti, l'allenatore sulla bontà dei calciatori a disposizione. Perché partendo da quella valutazione la società gigliata ha impostato un mercato fatto sostanzialmente di sostituzioni, non di rafforzamento: Gollini al posto di Dragowski, Dodò al posto di Odriozola, Mandragora al posto di Torreira, Barak al posto dell'infortunato Castrovilli. Soprattutto, Jovic al posto di Piatek. E quest'ultima è sostituzione che oggi sta pesando sulla finalizzazione di un gioco oggi fa fatica a trovare la via del gol: 5 nelle prime sei giornate. Un anno fa, di questi tempi, erano già nove.

A fine mercato, tutti in casa Fiorentina erano concordi nel giudizio positivo. Dall'allenatore alla critica, dalla società ai tifosi: tutti concordi sul fatto che confermare l'ultima stagione era la base, ma che c'erano tutte le basi per fare anche (molto) meglio.
La realtà, però, sta mostrando una situazione ben diversa. Non si erano fatti i conti col tour de force, col ritorno in Europa che aumenta lo stress e diminuisce preparazione e certezze. La Fiorentina oggi non sembra più forte di un anno fa: siamo solo all'inizio, certo, ma i primi segnali non sono incoraggianti.

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