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Gasperini: "L'Inter mi ha bruciato ma con l'Atalanta punto in alto"

Gasperini: "L'Inter mi ha bruciato ma con l'Atalanta punto in alto"
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 9 ottobre 2019, 18:45Serie A
di Pietro Lazzerini

Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, si è confessato in un'intervista rilasciata a UEFA.com:

Quali sono le migliori soddisfazioni che si è tolto nella sua carriera da tecnico?
"I migliori risultati li ho ottenuti: prima di tutto al Crotone, dove abbiamo raggiunto una promozione dalla C alla B; al Genoa dove sono passato dalla B alla A per poi arrivare in Europa e poi sicuramente qua con l'Atalanta dove ho ottenuto il traguardo più importante della mia carriera".

Cosa si ricorda del Genoa formato europeo?
"Quando una squadra raggiunge tali traguardi significa che ci sono giocatori molto forti. Al Genoa avevo la fortuna di avere Milito, anche Thiago Motta. Giocatori che non arrivavano da grandi stagioni, ma che hanno saputo rilanciarsi. Una caratteristica mia e di tanti calciatori che ho allenato".

Cosa significa per lei l'Atalanta?
"Quando sono arrivato all'Atalanta, arrivavo da due esperienze positive al Genoa, ma quella all'Inter mi aveva bruciato a livelli alti e dunque dovevo ripartire dalla Serie A ma con una squadra dalla classifica medio bassa. Da subito ho trovato una società organizzatissima. Un presidente ambizioso e una città intorno che ha un amore folle per i colori. Tutte queste componenti insieme a un'idea di calcio hanno creato poi ciò che è diventata l'Atalanta. Questo è il mio quarto anno, con tanti cambiamenti avvenuti negli scorsi anni mentre questa stagione è forse quella dove abbiamo cambiato meno".

Gomez è uno dei suoi fedelissimi...
"Il Papu è uno dei pochissimi che sono ancora qui da quando sono arrivato anni fa. Anche lui ha avuto un'evoluzione incredibile. Ha avuto una trasformazione che lo ha portato a giocare anche più indietro. Ora è un leader tecnico e morale della squadra. E' un giocatore di livello internazionale e lo sta dimostrando. Forse è arrivato un po' tardi a questi livelli ma è un giocatore di prim'ordine".

Cosa si aspetta dall'esperienza in Champions League?
"Dopo la sconfitta di Zagabria, inaspettata nei numeri e per come è stata giocata, avevamo bisogno di prendere familiarità in una competizione come la Champions per dimostrare che non ci siamo arrivati per caso. Contro lo Shakhtar abbiamo fatto una partita giusta che abbiamo perso nei minuti finali aumentando il rammarico ma anche dandoci la consapevolezza che possiamo disputare delle partite importanti anche a questi livelli".

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