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I 100 giovani d'Italia - Dal 35° al 31°, da Pirola a Melegoni

I 100 giovani d'Italia - Dal 35° al 31°, da Pirola a MelegoniTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 13 aprile 2020, 11:30Serie A
di Ivan Cardia
Torna la Top 100 di Tuttomercatoweb.com - La classifica dei migliori giovani d'Italia nati dopo il 1° gennaio del 1999

31) Filippo Melegoni (1999, centrocampista, Pescara)
Ciak! Si gira, take 2. A volte, il talento non basta: serve la fortuna. O almeno, evitare la sfortuna. Per informazioni, chidere al giovane centrocampista bergamasco, considerato un vero e proprio predestinato in quel di Zingonia. Alto, destro, fine di piede e di testa, regista o interno all'occorrenza: nel 2018, dopo la trafila nel settore giovanile orobico e l'esordio in A contro la Sampdoria, passa in prestito al Pescara. In B dovrebbe consacrarsi, farsi le ossa. Invece, dopo aver sgomitato e aver trovato spazio da titolare (13 presenze), a fine marzo 2019 si rompe il legamento crociato, indossando la maglia della Nazionale. Resta in Abruzzo, otto mesi di stop e si torna in campo: nuovo esordio a dicembre 2019, si riparte. Torna anche titolare, poi il nuovo stop, stavolta per il Coronavirus. E avrà ancora più tempo per la rincorsa.

32) Luca Ranieri (1999, terzino, Ascoli)
Ancora un po' di attesa. Cresciuto nelle giovanili viola, mancino di piede, ha trovato grande spazio nella scorsa stagione in Serie B con la maglia del Foggia. Quest'anno è rimasto tra i gigliati, a disposizione di Montella: tre gare da titolare, tra cui la non entusiasmante sconfitta interna contro la Lazio, chiusa anzitempo per espulsione. Così a fine gennaio si è trasferito in prestito all'Ascoli. Nato terzino sinistro di spinta, proprio con i rossoneri pugliesi è stato impiegato spesso e volentieri come difensore centrale: nello stesso ruolo, seppur in una retroguardia a tre, lo ha schierato l'Aeroplanino in maglia viola. Fisico e attenzione in marcatura sono dalla sua, solo il tempo dirà quale sarà la sua evoluzione.

33) Salvatore Esposito (2000, centrocampista, Chievo Verona)
Un cognome che significa talento, per le giovanili dell'Inter. Fratello maggiore di Sebastiano, è cresciuto in maglia nerazzurra, per poi trasferirsi in via definitiva alla SPAL. Da lì, il prestito al Ravenna e in questa stagione al Chievo, dove è stato, fino allo stop per l'emergenza Coronavirus, titolare indiscusso. Centrocampista difensivo di piede destro, ha nella corsa, nella quantità, nella capacità di recuperare palloni le sue migliori qualità.

34) Stefano Turati (2001, portiere, Sassuolo)
Ha già fermato la Juventus. E non poteva chiedere biglietto da visita migliore del suo esordio in Serie A: contro i bianconeri, la partita finisce 2-2 e lui si rende protagonista di almeno due grandi parate. Alto 188 centimetri, destro di piede, è un portiere che ha nelle uscite alte e nella capacità di gestire la palla con i piedi ottime doti. Può migliorare nel posizionamento, ma i complimenti di un certo Buffon vorranno pur dire qualcosa. Non è stato un percorso ordinario, il suo: cresciuto nelle giovanili dell'Inter, nel 2017 è dovuto ripartire dal Renate, dove lo ha scovato Palmieri, responsabile del settore giovanile neroverde.

35) Lorenzo Pirola (2002, difensore, Inter)
Giovanissimo, con Conte è già andato in panchina sia in Europa League che in Serie A. Mancino di piede, è un centrale grintoso e capace di guidare la difesa. Ricorda a molti Chiellini, rispetto al quale ha fin qui avuto una crescita però diversa: il capitano della Juventus nasce infatti come terzino, mentre Pirola è un centrale da difesa a quattro che sa coprire benissimo il ruolo di terzo in una retroguardia a tre. Gioco aereo e forza fisica sono dalla sua, questo è certo.

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