Minutes to midnight: Inter, nel derby o no, uno scudetto è sempre uno scudetto

Il Doomsday Clock, letteralmente orologio dell'Apocalisse, è un tema che di questi giorni sarebbe pure di attualità, per altri motivi. Lo scudetto clock, l'orologio del tricolore, segna ormai pochissimi minuti alla mezzanotte della stagione. E quindi della vittoria dell'inter, della seconda stella, del tripudio di Simone Inzaghi che ha dominato in lungo e in largo il campionato. Mancano cinque punti, che possono diventare tre in caso di vittoria nel derby.

Da ieri, dal 2-2 contro il Cagliari, lo scudetto in faccia ai concittadini è un po' meno probabile. Alla squadra di Inzaghi non basterà un pareggio, come sarebbe successo in caso di vittoria sui sardi, ma servirà una vittoria. Ammesso che cambi davvero qualcosa, vincerlo contro il Milan o contro il Torino.

Il risultato maturato ieri a Meazza ha scatenato nuovamente il tribunale dei social, i giudici salgono e scendono da qualsiasi carro con velocità estrema. Giù da quello di Inzaghi, ieri sera. Aspettando l'inevitabile, perché poi questo scudetto l'Inter lo vincerà comunque e l'avrà meritato lo stesso. Da qui a spingersi che, chissà, i nerazzurri preferirebbero vincerlo un tranquillo sabato sera in casa contro il Torino, che di lunedì col Milan (con tutto quello che questo può comportare in città), ce ne vuole. Per carità, sarebbe bello per tutti, anche per chi come Calhanoglu ha recitato la parte - di nuovo, giustamente - del diplomatico in TV. Però se ne faranno tutti una grandissima ragione.