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Inter, Conte: "Scudetto, io ci credo e anche la squadra. Corso campione di vita"

Inter, Conte: "Scudetto, io ci credo e anche la squadra. Corso campione di vita"TUTTO mercato WEB
lunedì 22 giugno 2020, 00:41Serie A
di Alessandra Stefanelli

Intervenuto ai microfoni di Inter TV, il tecnico dell’Inter Antonio Conte ha commentato così la vittoria ottenuta contro la Sampdoria: “Per prima cosa dico che c'è grande tristezza per le vittime del Covid-19: abbiamo vissuto e stiamo vivendo ancora una situazione incredibile, che ha lasciato molta amarezza. Vedere tutte queste vittime nel mondo dispiace tanto. Ha colpito tutti ed è difficile anche trovare le parole. Inoltre, siamo addolorati per la scomparsa di un campione come Mario Corso, soprattutto come uomo. Ho avuto la fortuna di conoscerlo: persona solare, che amava l'Inter, con il quale era un piacere discutere. È stata una cosa improvvisa, sono molto vicino alla famiglia. Un campione di vita, una persona per bene".

Sulla partita.

"Abbiamo fatto tutto noi. Ottima prestazione, creato tanto, ma poi abbiamo realizzato solo due gol. Continuo a dire: bisogna imparare ad ammazzare l'avversario, già a Napoli è successo lo stesso, con loro poi che hanno vinto la finale e noi davanti alla tv. Bisogna capire la differenza proprio in questo, leggere le fasi della partita. Emotivamente si è rimessa in gioco dopo il loro gol, non tanto a livello di gara. Per noi era la partita della vita per avere ancora una speranza, che è quello che aiuta a raggiungere traguardi straordinari. Abbiamo 6 punti dalla vetta: io ci credo, la squadra ci crede. Siamo sintonizzati, abbiamo voglia di giocarcela fino alla fine com'è giusto per una squadra come l'Inter”.

Ci saranno 12 partite tutte ravvicinate: cosa cambia per la lotta scudetto?

“Situazione nuova per tutti, ci saranno situazioni anomale. Bisognerà essere anche fortunati a poter contare su tutta la rosa, non si potrà pensare di proporre sempre gli stessi giocatori. Sono molto contento del lavoro fatto dai ragazzi e del fatto che ci credono. Non vincere oggi sarebbe stato fatale, invece così si mette pressione agli altri”.

Su Eriksen.

“Abbiamo lavorato su un nuovo modulo e abbiamo lavorato anche per integrare i nuovi. Lui era arrivato non in condizione fisica eccezionale, ma mi aspetto ancora di più: oggi ne poteva fare almeno due, ne ha le qualità e quindi deve farne. Lui come gli altri: dobbiamo essere ancora più cinici se vogliamo lottare fino alla fine per qualcosa di importante”.

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