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#iorestoacasa - Le storie della buonanotte: le Scilly e il campionato più piccolo del mondo

#iorestoacasa - Le storie della buonanotte: le Scilly e il campionato più piccolo del mondo
martedì 12 maggio 2020, 01:05Serie A
di Marco Conterio

Alle Isole Scilly c'è sempre un gran vento. E c'è sempre anche la stessa partita. A quarantacinque chilometri dalla fine della terra, dalla Cornovaglia inglese, si gioca il più piccolo campionato del mondo. Sono un posto strano, queste isole nel mezzo del mare aperto. Hanno avuto una guerra di trecentotrentacinque anni mai combattutta e anche ora hanno maree che permettono talvolta di andar a piedi da un isolotto all'altro. Poco più di duemila anime su sei chilometri quadrati, negli anni venti erano però terreno di gioco di una lega ben più ampia: St. Mary', Trasco, St. Martins, Bryher e St. Agnes si sfidavano nella Lyonnesse Inter Island Cup. Questo fino agli anni 50, quando nacque la Lega più piccola al mondo.

Garrison Gunners contro Woolpack Wanderers Due squadre. Due soltanto. Diciassette partite durante la stagione più la Sholesalers e la Foredeck Cup. Poi i senatori contro i ragazzi il giorno di Santo Stefano. Poi la gara di beneficenza per dare il via alla stagione. "E non ci annoiamo mai", dicono da quelle parti. Ci sono venti uomini in campo, le panchine sono panchine, di quelle dei parchi, mica degli stadi. C'è sempre un gran vento e il mare all'orizzonte e le auto parcheggiate a bordo campo.

Decide il meteo Il campo è su una collina, lungo le coste. E a causa di venti forti e piogge costanti, il pallone segue ancor meno del previsto il corso voluto da piedi non troppo educati. E poi si gioca anche d'inverno, quando il clima è ancor meno clemente. Alle Scilly si lavora, i calciatori sono tutt'altro che dei professionisti dunque tra malattie, impegni improrogabili e ferie, i giocatori cambiano e si scambiano casacche.

The Lyonesse Cup Chi vince il campionato, dopo un'intera stagione, vince quello che è il trofeo più piccolo del mondo. La Lyonesse Cup, una coppetta grande poco più di un dito su un ceppo di legno. Tifosi sugli spalti? I curiosi e gli amici, i familiari. Gli spogliatoi? Stanze con panche di legno, come nella provincia vera. Il riscaldamento? Una pinta di birra tra amici. Le convocazioni e le formazioni? A causa dei continui cambi di casacca, i giocatori scoprono compagni e avversari al fischio d'inizio della prima della stagione. In una competizione da record. Che va avanti dal 1951. Ferma anche lei, in periodo di pandemia. Ma pronta a ripartire e a incoronare il suo nuovo campione. Che siano Gunners o Wanderers.

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