L’Inter in prestito - Radu, futuro incerto. Neppure a Parma trova spazio
All’età di 16 anni a portarlo in Italia è la Pergolettese, appena promossa nella vecchia Lega Pro. A gennaio su Ionut Radu, piomba l’Inter che lo prende nei suoi allievi. Le qualità del giovane portiere rumeno sono evidenti. È un leader, indossa la fascia di capitano fino alla Primavera. Tre anni dopo dal suo approdo ad Appiano Gentile, Mancini lo fa esordire in prima squadra: i nerazzurri non possono più muoversi dal quarto posto in Serie A e in casa del Sassuolo Ionut subentra a Carrizo. Alla dirigenza e a Pioli piace talmente tanto da promuoverlo stabilmente, prima del grave infortunio a settembre che causa una sublussazione alla spalla per la quale è necessario un intervento: tornerà sette mesi dopo. Non c’è più spazio per il terzo portiere che diventa secondo laddove Berni resta a Milano. Perciò via in Serie B all’Avellino che però fallisce e non può trattenerlo.
Quindi l’opportunità enorme in Serie A con il Genoa, ma l’Inter si riserva della possibilità di riacquistarlo e, infatti, scorsa estate lo riprende per 12 milioni. La parte positiva è che rimane comunque in prestito in Liguria, tuttavia con il ritorno di Perin in rossoblù finisce per non vedere più il campo. Gli agenti Damiani e Cecere fanno di tutto per trovargli una nuova sistemazione con i nerazzurri e, alla fine, la spunta un club amico: il Parma che nel frattempo ha perso per infortunio alla coscia Sepe. Peccato che aspetti ancora la sua prima occasione, D’Aversa sorprendentemente gli preferisce Colombi. Insomma, non semplice definire il futuro immediato di Radu. A giugno tornerà a Milano e allora l’Inter dovrà decidere se farne il secondo di Handanovic (Padelli non ha per niente convinto nel corso dell’infortunio del portiere sloveno) o, com’è più probabile, lasciarlo andare ancora in prestito altrove.