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L'Udinese esplora nuove soluzioni, Beto e Deulofeu due delle chiavi

L'Udinese esplora nuove soluzioni, Beto e Deulofeu due delle chiaviTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 14 ottobre 2021, 09:45Serie A
di Davide Marchiol

L’Udinese sfrutta la pausa per le nazionali per lavorare ad alcuni innovazioni tecniche e tattiche da portare in futuro. Il 3-5-2 è il modulo che ha caratterizzato la storia recente dei bianconeri. Portato in auge da Guidolin (che lo ha reso 3-5-1-1 o 3-6-1), lo schema è diventato parte del DNA delle zebrette. Bisogna però anche confrontarsi con la rosa a disposizione e potrebbero esserci canovacci tattici più adatti ad esaltare le caratteristiche dei nuovi talenti prelevati in estate.

Ecco dunque che la prova del 4-2-3-1 contro la Roma non è stata una cosa casuale, ma un’idea che iniziava ad esserci da un po’ di tempo. Già con l’addio di De Paul mister Luca Gotti aveva aperto alla possibilità di sopperire alla sua assenza anche esplorando nuove soluzioni. Il terzetto di giocatori dietro a un'unica punta potrebbe essere la chiave per sfruttare meglio alcuni degli elementi già titolari e trainanti della rosa, aprendo anche nuovi spazi agli ultimi innesti.

In particolare Beto potrebbe trarre giovamento da uno schieramento diverso. Il portoghese ha la fisicità giusta per giocare in qualsiasi modulo, unita alla capacità di attaccare la profondità. Avere però diversi elementi capaci di aprirgli spazi e mettere assist potrebbe facilitargli ulteriormente il suo compito. In questo modo non verrebbe precluso lo spazio per Pussetto, che può tornare ad agire nel suo ruolo iniziale, quello di esterno offensivo. Deulofeu completa una linea dove da sottopunta ci sono diverse soluzioni, da Pereyra allo stesso spagnolo, passando per il promettente Samardzic.

Non una casualità dunque che contro il Tabor questo schema sia stato provato fin dal primo minuto anche senza alcuni elementi importanti. L’Udinese deve prendere confidenza con i movimenti e i meccanismi prima di poter utilizzare il 4-2-3-1 come modulo fisso, ma la strada sembra tracciata. Intanto Success, tra i più positivi nel test, potrebbe avere un infortunio più grave di quanto sembrasse sul momento. Un peccato perché il nigeriano sarebbe un’ulteriore arma sulle fasce, anche se da quel punto di vista Gotti potrebbe anche adattare uno tra Soppy e Molina, terzini dalle spiccate capacità offensive.

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