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Lazio, alla fine paga ‘solo’ Sarri: il meno colpevole di tutti

Lazio, alla fine paga ‘solo’ Sarri: il meno colpevole di tuttiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 13 marzo 2024, 08:00Serie A
di Riccardo Caponetti

Con dignità si è fumato l’ultima sigaretta sugli scalini fuori il campo principale di Formello. Poi ha firmato le dimissioni, ha svuotato l’armadietto e se n’è andato. Quasi tre anni dopo il suo arrivo, è terminata l’avventura di Sarri alla Lazio, che pochi giorni fa aveva ribadito la fiducia al Comandante. La partita contro l’Udinese, però, ha segnato uno spartiacque: Sarri ha capito che lo spogliatoio non era più con lui, così ha fatto un passo indietro, rinunciando almeno a 7-8 milioni lordi previsti dal suo contratto fino al 2025. Un gesto che non tutti avrebbero fatto, è sicuro.

Adesso finiscono gli alibi per i calciatori e anche per Lotito. Sarri è diventato il capro espiatorio di un campionato ormai anonimo, fallimentare, che dopo 8 anni consecutivi non consentirà alla Lazio di qualificarsi in Europa. Eppure, non è il principale colpevole: come non è un martire, sia chiaro. Spesso Sarri non è riuscito a trasmettere un determinato atteggiamento, non ha mai arretrato su alcune sue idee. Ma non può essere e non è il solo responsabile: la maggior parte dei tifosi lo sa, per questo punta il dito contro Lotito e i giocatori, che hanno rigettato le idee del Comandante e, magari inconsciamente, hanno deciso di mollarlo.

Di errori in società ne sono stati commessi tanti. Il primo è stato la sopravvalutazione della squadra dopo il 2° posto sorprendente dell’anno scorso: Casale, Zaccagni e Felipe Anderson sono i casi più emblematici. Sarri poi aveva chiesto di cambiare alcuni punti fissi della vecchia guardia, per mancanza di stimoli, ma Lotito - che ha fatto comunque un buon mercato - ha proseguito per la sua strada: al momento però si salvano solo Guendouzi e Rovella. Poi c’è un altro sbaglio della dirigenza: il rinnovo a Luis Alberto (solo a lui) dopo i capricci estivi. Una mossa che non è piaciuta allo spogliatoio e ai tanti che speravano negli adeguamenti. E ci sono poi colpe a gennaio: nonostante un bilancio semestrale in attivo, Lotito ha deciso di non intervenire.

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