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Le grandi trattative del Napoli - 1975, quasi Juve e acquisto record: Savoldi è Mister 2 miliardi

Le grandi trattative del Napoli - 1975, quasi Juve e acquisto record: Savoldi è Mister 2 miliardiTUTTO mercato WEB
© foto di Balti Touati/PhotoViews
domenica 22 marzo 2020, 19:40Serie A
di Pierpaolo Matrone

"Se mi porti Clerici e una barca di soldi, dico una barca, ti do Giuseppe Savoldi". La suggestione nacque lì. Quando dalla bocca di Luciano Conti, presidente del Bologna, fuoriuscirono quelle parole, i battiti del cuore di Corrado Ferlaino, omologo del Napoli, correvano più veloci di Niki Lauda che quell'anno in Ferrari dominava la Formula Uno. Animo infuocato, quello del patron azzurro, al quale basta una piccola scintilla per divampare. Estate 1975, l'occasione del suddetto colloquio è la finale di Coppa Italia, con la bella cornice dell'Olimpico a fare sfondo. Quel 28 giugno s'era d'improvviso acceso.

Contesto Napoli. Il Napoli era reduce da una stagione molto simile a quella del 2017-18 con Sarri in panchina (91 punti senza vincere lo scudetto). La squadra giocava bene, l'allenatore era Luis Vinicio, un uomo che di calcio se ne intendeva al punto da essere considerato un visionario per il suo calcio a tre attaccanti con una zona pronta a trasformarsi in base agli spostamenti degli avversari. Nel 1974-75 gli azzurri erano terminati alle spalle della solita Juve di 2 punti appena e la sensazione era che a Vinicio mancasse soltanto un attaccante per il definitivo salto in lungo verso lo scudetto. Savoldi era reduce da un'annata d'oro, da un gol ogni due partite. E il Bologna l'aveva messo sul mercato, pronto a venderlo al miglior offerente, come al solito.

Dal Napoli a Napoli. Per comprendere fino in fondo l'importante del colpo Savoldi nella storia del Napoli non si può non passare anche dalla storia della città. Proprio nel periodo in cui venne pubblicata per la prima volta sui giornali la prima voce sull'affare, ai primi di luglio, alle pendici del Vesuvio si scatenò la bufera. Si sentivano cifre altissime e proprio in quel momento Napoli era inondata dall'immondizia. Colpa dello sciopero dei netturbini, che per diversi giorni, in segno di protesta per l'enorme ritardo sugli stipendi, si rifiutarono di raccoglierla. "Con la metà di quei soldi, avremmo pagato tutti gli stipendi e Napoli sarebbe stata luccicante come specchi", disse il capo Ferdinando Musto a trattativa conclusa, quando si seppe ufficialmente il prezzo da record del mondo che Ferlaino pagò per un semplice calciatore.

Mister 2 miliardi. Eccola, la cifra mai vista nel calcio: 2 miliardi di lire, in questo mondo non se n'erano mai spostati tanti per un singolo giocatore. Non proprio, a dire il vero. Il presidente Conti voleva Clerici, ricordate? Lo disse a chiare lettere sugli spalti dell'Olimpico. E allora salto indietro lì. Dopo quella battuta del patron del Bologna, per Ferlaino Beppe Savoldi era diventato un chiodo fisso. Così mandò in missione Janich, allora d.s. del Napoli ma anche ex compagno di squadra di Savoldi al Bologna. L'attaccante era stato vicinissimo alla Juventus, poco prima, al punto che Conti una volta lo diede pubblicamente per fatto, poi tutto saltò perché la Juve non poteva cedere Anastasi. Beppe ci mise un secondo ad accettare il Napoli e il 7 luglio Ferlaino prese appuntamento con l'omologo felsineo. Un miliardo e 400 milioni, Clerici e la comproprietà di Rampanti. Il Bologna tentennò, per paura di una rivolta popolare, ma alla fine accettà. Savoldi al Napoli, l'acquisto record nella città delle mille difficoltà. Se ne parlava in Inghilterra, in Germania, ovunque. L'affare è rimasto nella storia, mentre il regno di Savoldi in azzurro si rivelò alla fine un fiasco. Avevano ragione i netturbini.

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