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Le grandi trattative del Napoli - 1989, Zola pescato in Serie C. L'intuizione è di Moggi

Le grandi trattative del Napoli - 1989, Zola pescato in Serie C. L'intuizione è di MoggiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 11 aprile 2020, 19:40Serie A
di Pierpaolo Matrone

Corrasi, Nuorese e Torres. La Sardegna è il punto di partenza, il mondo il suo orizzonte. Gianfranco Zola da Oliena a 22 anni partiva quasi da casa sua e andava in giro a incantare i campi di provincia, in barba a quel fisico esile che aveva indotto il Cagliari, il sogno di ogni sardo, a scartarlo. Una delusione per il fantasista, piede destro, abile nel dribbling, tecnica sopraffina e dotato di quella capacità che appartiene soltanto ai fuoriclasse: vedere il calcio prima degli altri. A Sassari, con la maglia numero 8, si distinse prima in Serie C2, poi in Serie C, ma i palcoscenici più prestigiosi sembravano un traguardo ancora lontanissimo. E invece qualcuno al Napoli s'era già accorto di essere di fronte a quello che sarebbe diventato uno dei più forti calciatori della storia.

Virtus Entella a un passo. Nel racconto di questo affare che è finito poi per cambiare l'interpretazione del ruolo di numero 10 in Italia - e qualche anno dopo anche in Europa - non c'è soltanto il Cagliari a mordersi le mani. Mentre i rossoblù l'avevano bocciato, dopo quelle stagioni da protagonista con la Torres il suo talento aveva abbagliato anche la Virtus Entella. Nella stagione 1988-89 Zola segnò una rete strepitosa al sodalizio di Chiavari, una scintilla che accese l'interesse. Il direttore sportivo Comini chiamò immediatamente la Torres e cominciò a muovere avances importante. Fino a convincerla a cedere quel calciatore: prestito con diritto di riscatto a 80 milioni di lire. Sarebbe stato l'affare del secolo. E invece qualcuno di più importante s'era mosso, rompendo le uova nel paniere all'Entella.

L'invenzione di Moggi. Quel qualcuno è Luciano Moggi. Il Napoli era reduce da un secondo posto in Serie A e aveva appena sollevato l'unica Coppa UEFA della sua storia. Soprattutto, quello era il Napoli di Maradona. Il più grande Napoli mai visto. Impossibile che una squadra del genere non stuzzicasse l'ambizione di uno con il talento di Zola. Tra la Serie C e la lotta-scudetto in Serie A, seppur inizialmente con un ruolo da gregario, ovviamente non c'è disputa. Moggi, grazie al suo sistema di scouting, l'aveva scovato e seguito in più di un'occasione con la Torres. E mise sul piatto 800 milioni più bonus a sforare il miliardo. Quando l'affare con la Virtus Entella era già bello e chiuso, il dirigente azzurro sbaragliò così la concorrenza. E acquistò quello che di fatto si rivelò l'erede di Maradona. Senza di lui, senza il suo fiuto, non ci sarebbe mai stata quella filastrocca: "Primo Maradona, poi Gianfranco Zola...".

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