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Le grandi trattative della Sampdoria - 1986, il Viareggio e l'inizio del regno di Pagliuca

Le grandi trattative della Sampdoria - 1986, il Viareggio e l'inizio del regno di PagliucaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 19 aprile 2020, 19:08Serie A
di Andrea Piras

Bologna non rappresenta solo cocenti delusioni per il mondo Sampdoria. Le retrocessioni del 1977 e del 1999 si sono materializzate proprio contro i rossoblu ma negli anni '80 il capoluogo emiliano è stato foriero di dolci notizie per il mondo blucerchiato. Nel 1982 è arrivato all'ombra della Lanterna un tal Roberto Mancini, diventato col tempo "Bobby-gol" e capace di formare con Vialli una coppia d'attacco micidiale. Quattro anni dopo la storia si ripropone. La squadra del presidente Paolo Mantovani aveva vinto nel 1985 la sua prima Coppa Italia ed era a caccia di un portiere che potesse permetterle di fare il salto di qualità. A quei tempi i pali blucerchiati erano difesi da Ivano Bordon con Roberto Bocchino come secondo.

La prova al Torneo di Viareggio - Correva l'anno 1986 e il tecnico della Primavera della Samp chiese per il Torneo di Viareggio un giovane portiere già avuto alle sue dipendenze nel settore giovanile del Bologna. Gianluca Pagliuca. Per partecipare alla tradizionale competizione di Carnevale, il portiere emiliano si gioca la licenza militare ma le prestazioni lo ripagano di questo "sacrificio". I blucerchiati arrivarono in finale e Mantovani decise di assistere in prima persona al match, poi perso contro l'Inter. Rimasto folgorato dalle prestazioni del giovane numero 1 e per paura che il suo collega Pellegrini glielo soffiasse, il presidente della Samp d'oro intimò al suo direttore sportivo Paolo Borea di acquistarlo immediatamente.

300 milioni e un anno in Primavera - La cifra fu importante per quel periodo e per un giocatore della sua età, 300 milioni di lire sul piatto e prestazioni sportive assicurate. Nella stagione 1986-1987 i portieri furono Guido Bistazzoni e Roberto Bocchino con Pagliuca che viene aggregato alla formazione Primavera. Il salto però non tarda ad arrivare. L'anno successivo, complice la partenza di Bocchino, ecco la promozione in prima squadra alle spalle di Bistazzoni.

Il debutto in prima squadra - A due giornate dalla fine della stagione, mister Boskov decide di schierarlo in porta dal primo minuto: da quel momento Pagliuca non lasciò più i pali blucerchiati. 0-0 in casa contro il Pisa e successo 2-1 sul Napoli che sancirono il quarto posto in classifica e poi subito il suo primo trofeo: la seconda Coppa Italia della Samp in casa del Torino. Ad inizio della successiva stagione il cambio nelle gerarchie in porta venne certificato dal dialogo fra Boskov e Mantovani riportato nei libri di storia. "N.1 Bistazzoni, n.12 Pagliuca" disse il tecnico serbo. "Facciamo così: n.1 Pagliuca, n.12 Bistazzoni, oppure cambiamo direttore tecnico" rispose il presidente. Immediata la replica di Boskov: "Non aspettavo altro. N.1 Pagliuca, n.12 Bistazzoni". Da lì iniziò il regno di Gianluca Pagliuca, il Gatto di Casalecchio. Colui che contribuì con le sue parate miracolose - di mano, di piede, di istinto - a portare in alto il nome della Sampdoria. Il numero 1 fra i numeri 1.

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