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Milan, il messaggio all’Uefa che arriva dal mercato

Milan, il messaggio all’Uefa che arriva dal mercatoTUTTO mercato WEB
venerdì 6 settembre 2019, 07:45Serie A
di Pietro Mazzara

La sessione estiva del calciomercato del Milan è stata un chiaro segnale all’Uefa in vista degli incontri che ci saranno in autunno e in primavera per instradare il club rossonero nel percorso del Settlement Agreement. Di fatto, se si guarda la strategia economico-finanziaria alla quale si sono dovuti attenere Boban, Maldini e Massara sul mercato, ecco che tutto prende un senso più logico. In via Aldo Rossi hanno effettuato acquisti per 83 milioni per sei calciatori e ne hanno incassati 25, tra cessioni a titolo definitivo (Cutrone, Tiago Djalo e Guarneri) e prestiti onerosi (Laxalt). Lo scambio Rebic-André Silva è una genialata di bilancio che permetterà al Milan di non avere più un giocatore fuori dal progetto e che era diventato un peso a livello tecnico e, al tempo stesso, avrà la possibilità di alleggerire il suo carico di bilancio per i prossimi due anni. Ad oggi, infatti, Silva pesa per 20.8 milioni con un ammortamento di 6,92 milioni annuali.

Di fatto, nel 2021, il Milan avrà solo 6,96 milioni da detrarre e se l’Eintracht lo dovesse riscattare a 25 milioni, va da sé che verrebbe realizzata una maxi plusvalenza. Sarà questo uno dei mantra rossoneri, anche perché il percorso per diventare un club in grado di produrre ricavi superiori alle spese (oggi è inverso), è lungo e comporterà diversi ostacoli, come il rispetto dei paletti del Settlement Agreement che entrerà in vigore quando i rossoneri torneranno in Europa. Ecco perché questa estate non sono stati spesi più soldi – anche se probabilmente sarebbe stato possibile – per acquistare altri giocatori. Perché dare un segnale all’Uefa, dopo i 70 milioni spesi a gennaio, era necessario.

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