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Roma, ascoltati dalla Procura i due dipendenti licenziati per il video-scandalo: il punto

Roma, ascoltati dalla Procura i due dipendenti licenziati per il video-scandalo: il puntoTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 18 marzo 2024, 21:00Serie A
di Alessio Del Lungo

Giuseppe Chinè, capo della Procura federale, ha ascoltato questa mattina in presenza i due ex dipendenti della Roma licenziati dopo la diffusione del video hot trafugato da un giovane della Primavera e fatto circolare a Trigoria. Come riporta gazzetta.it, i due hanno fornito la loro versione dei fatti, soprattutto spiegando perché il video privato sia uscito dallo smartphone di lei e come sia diventato virale nel suo ambiente di lavoro. Al ragazzo che lo ha diffuso per primo, l'ultimo ad essere ascoltato dalla Procura FIGC, potrebbe essere contestato l’articolo 4 sulla “lealtà, correttezza e probità”, alla Roma l’articolo 6 per responsabilità oggettiva. Nel tardo pomeriggio potrebbero essere stati ascoltati alcuni dirigenti del club.

La giustizia sportiva al momento non è interessata dalla questione licenziamento, ma potrebbe diventare pesante per la Roma sotto il profilo penale e per l'importanza di una potenziale sanzione amministrativa (il Garante per la privacy parla di 2-4% del fatturato). La lettera, che è stata consegnata in presenza ai ragazzi dall’avvocato Lorenzo Vitali e dalla responsabile delle risorse umane del club Arianna Sorrentino, faceva esplicito riferimento al video, documento che non doveva in alcun modo essere visionato né tantomeno utilizzato come "giusta causa" in un licenziamento.

La società, accusata di sessismo, anche perché non ha preso provvedimenti contro il giovane della Primavera, ha precisato che il licenziamento è avvenuto per violazione del "codice etico del club", anche perché lui era il capo di lei e i due avevano "mansioni che richiedevano un coordinamento diretto con dei ragazzi minorenni. È peraltro purtroppo vero che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative". Ma il video non avrebbe dovuto essere visto.

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