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Roma, debiti e mercato: Pallotta e un exit strategy che deve cambiare

Roma, debiti e mercato: Pallotta e un exit strategy che deve cambiare
mercoledì 24 giugno 2020, 20:30Serie A
di Pietro Lazzerini

Con il prestito richiesto da Fienga nelle scorse ore allo Stato tramite Mediocredito, il debito della Roma è salito quasi a 320 milioni di euro, una cifra monstre che i manager giallorossi dovranno trovare il modo di abbassare per presentare un piano industriale convincente e che non porti a conseguenze nefaste. In tutto questo, James Pallotta ha avuto il coraggio di rifiutare una proposta di Friedkin arrivata dopo la crisi per il Coronavirus, auspicando di poter guadagnare di più mettendo in pratica una strategia totalmente sballata. Adesso la Roma ha bisogno di un nuovo proprietario per uscire dalle sabbie mobili dei debiti e alla fine anche lo stesso Jim sarà probabilmente costretto a cedere senza mettersi in tasca un euro solo per evitare di colare a picco con la barca che fa acqua da tutte le parti. Mentre succede tutto questo, i dirigenti hanno anche la forza di mettere sotto contratto un 33enne come Pedro, garantendogli più di 3 milioni di euro l'anno, senza un futuro a cui appellarsi per l'eventuale rivendita dello spagnolo a fine carriera.

Lecito chiedersi come sia possibile, visto che per tornare a galla, nonostante il fair play finanziario sia stato sospeso per far fronte ai bisogni post Covid-19, il club sarà costretto anche a cedere diversi pezzi pregiati. Magari anche uno tra Pellegrini e Zaniolo. E' necessario che Pallotta riveda la sua exit strategy, perché con la società sommersa dai debiti e senza luce all'orizzonte, vista la crisi che ci si attende dopo la pandemia, rifiutare proposte da potenziali investitori, rischia di compromettere non solo il presente ma anche il futuro di una delle più importanti squadre italiane.

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