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Roma, pochi gol e troppe ammonizioni per Mancini. Fonseca si riscopre corto in difesa

Roma, pochi gol e troppe ammonizioni per Mancini. Fonseca si riscopre corto in difesaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 8 marzo 2020, 07:00Serie A
di Dario Marchetti

Il 23 nella stagione di Gianluca Mancini è un numero ricorrente. E’ il costo totale del suo cartellino che la Roma si è aggiudicata con un prestito oneroso a 2 milioni più 13 di riscatto e altri 8 di bonus, ma è anche il numero di maglia scelto per la stagione in corso. Le partite già disputate ormai sono di più: 31 in totale considerando campionato, Coppa Italia ed Europa League. Forse a inizio anno era difficilmente pronosticabile, ma a fino a Natale l’ex Atalanta aveva convinto tutti anche in un momento di emergenza che aveva costretto Fonseca a fargli disputare sette gare come mediano visti gli infortuni di Diawara e Cristante.
2020 IN CALO - Con Smalliing poi il feeling è sembrato buono fin da subito ma con il nuovo anno ha pagato più di altri il momento di appannamento della Roma. Se dal punto di vista degli infortuni è stato nettamente più fortunato dei suoi colleghi, Mancini quest’anno ha messo in luce un aspetto sul quale dovrà limare: 12 cartellini gialli fino a questo punto della stagione sono troppi. Sono già tre, infatti, le partite saltate per squalifica e le ammonizioni sono praticamente raddoppiate nelle ultime 10 partite (5 a fronte delle 7 nelle precedenti 17 gare). E pensare che lo scorso anno con l’Atalanta erano state 6 in totale considerando le coppe. Anche sotto il profilo realizzativo è ben al di sotto delle aspettative. Quest’anno ha trovato solo una volta la via del gol, mentre a questo punto della stagione lo scorso anno era già a 6 e anche con meno partite. Peggiorate le statistiche anche sotto il profilo dei dribling subiti (16 contro 13) e delle palle perse, basti pensare che 5 delle 10 totali di quest’ultime sono arrivate in sei partite di Europa League, dimostrando ancora poco pedigree internazionale).
ALTERNATIVE - Non è, però, tutto da buttare e le attenuanti ci sono perché, rispetto all’Atalanta, Mancini si è ritrovato in un contesto totalmente diverso, sia calcisticamente (passando dalla difesa a 3 a quella a 4) che di ambiente. Bergamo è una piazza calda, ma non vive degli alti e bassi della Capitale.

La giovane età anche ha influito e qualche panchina in più Fonseca glie l’avrebbe anche fatta fare se non si fosse riscoperto decisamente corto a livello di centrali. Non stiamo parlando di pochi calciatori a livello numerico nel ruolo di Mancini, tutt’altro. La Roma dispone di sei centrali, ma le alternative non sono dello stesso livello o quantomeno il più vicino possibile ai titolari. Escluso Smalling, il tecnico portoghese ha Cetin, Fazio, Ibanez e Jesus. Quest’ultimo non gioca una gara dalla sfida con l’Atalanta del girone d’andata dimostrando di essere decisamente fuori dai progetti giallorossi. Cetin piace a Fonseca, ma è considerato ancora troppo acerbo e in un momento poco brillante come questo rappresenterebbe un rischio eccessivo mandarlo in campo. Discorso simile per Ibanez, arrivato quest’inverno e divenuto oggetto di mistero a Trigoria. In ultimo c’è Fazio che per esperienza dovrebbe garantire un rendimento diverso da quello messo in mostra fino ad ora. L’occasione concessagli all’andata con il Gent ha evidenziato però un calciatore in affanno anche contro giocatori come David e Depoitre. A Fonseca dunque non resta che Mancini e la speranza è che questi giorni di stop abbiano permesso al giocatore di recuperare condizione e di riattaccare la spina.

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