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Stop a polemiche arbitrali e insulti. Come ha giocato il Milan con la Lazio

Stop a polemiche arbitrali e insulti. Come ha giocato il Milan con la LazioTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 3 marzo 2024, 07:30Serie A
di Antonello Gioia

L'immediato post partita e il giorno dopo Lazio-Milan sono stati ampiamente caratterizzati dalle tantissime polemiche legate all'arbitraggio di Di Bello e al rammarico per i commenti beceri e vergognosi arrivati sui profili social di Chistian Pulisic; se ne è, dunque, parlato abbastanza: Di Bello sarà fermato un mese per la gestione disastrosa del match e Pulisic ha ricevuto la vicinanza del mondo rossonero. E la partita come è andata? Come è stata la prestazione del Milan? È il momento di parlarne.

Credo sia giusto dividere l'analisi sulla prova dei rossoneri in due spezzoni: una riguardante il primo tempo in parità numerica, l'altra concernente la seconda frazione in 11 uomini contro 10.

Primo tempo
La valutazione sul primo tempo di Giroud e compagni è abbastanza negativa: se difensivamente il Milan non ha subito granché se non un paio di occasioni su calcio piazzato e ripartenza, dal punto di vista offensivo e del gioco ciò che si è visto ha lasciato molto a desiderare; non era, d'altronde, soddisfatto nemmeno Pioli: "Abbiamo avuto - ha spiegato a DAZN - poco ritmo, dovevamo avere più velocità nel giro palla e più profondità. Avevamo preparato che le nostre mezzali scalassero un po' più sulle fasce per andare in superiorità numerica: a destra lo abbiamo fatto bene, a sinistra Loftus-Cheek è stato un po' troppo dentro al campo". Un netto passo indietro, dunque, rispetto a ciò che si era ammirato contro l'Atalanta: è chiaro che ci sarebbe bisogno di continuità anche dal punto di vista delle prestazioni per trovare continuità di risultati.

Secondo tempo
La superiorità numerica ha, ovviamente, aiutato il Milan, anche se il livello della prestazione dei rossoneri è rimasto abbastanza al di sotto delle aspettative e delle possibilità della formazione di Pioli. Da segnalare, di positivo, gli impatti in partita di Reijnders e di Okafor: l'olandese è entrato col piglio giusto, caricandosi la squadra sulle spalle e muovendosi tantissimo alla ricerca di spazi in cui inserirsi o in cui fai inserire i compagni, e lo svizzero si è dimostrato ancora una volta decisivo dalla panchina.

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