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TMW - I racconti dei protagonisti: “In sede all’Inter, blitz Juve”. Montero e la chiamata di Moggi

TMW - I racconti dei protagonisti: “In sede all’Inter, blitz Juve”. Montero e la chiamata di MoggiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 3 aprile 2020, 15:03Serie A
di Alessio Alaimo

Dall’Atalanta alla Juventus, sfiorando l’Inter. È la storia di Paolo Montero che prima di firmare con i bianconeri è stato ad un passo dai nerazzurri. “Cresciuto nel Penarol, dal 92 al 96 aveva disputato ottime stagioni con l’Atalanta di Marcello Lippi così da entrare nel mirino di Inter e Juventus, con le quali iniziammo le trattative visto che era in scadenza”, dice per I racconti dei protagonisti di TuttoMercatoWeb.com l’avvocato Claudio Pasqualin.
Montero, di fatto, nel 96, è stato ad un passo dall’Inter. “Trovammo l’accordo con i nerazzurri al punto di giungere nella sede che si trovava in Piazza Duse. Tutto fatto. Io e Andrea D’Amico andammo per definire. Ricordo - continua Pasqualin - che attraversando la hall intravedemmo il Presidente Moratti e i suoi uomini tra cui il Direttore Mazzola. Stavamo per entrare, all’improvviso squillò il cellulare di Andrea. Era Luciano Moggi, ci disse che la Juventus avrebbe aderito alle nostre condizioni economiche. In sostanza, avevano calato le braghe. Ma arrivati lì, con gli uomini nerazzurri davanti a noi che aspettavano soltanto le firme, dovevamo trovare il modo per non firmare con l’Inter. Dal punto di vista dialettico approfittando del ritardo di Montero che era in viaggio da Bergamo mettemmo in dubbio la sua attendibilità. Mazzola ci chiese il motivo del ritardo, la risposta fu ‘non è che Paolo sia solo poco puntuale, a volte anche i comportamenti lasciano a desiderare’. Dovemmo mettere Montero in discussione come uomo e come figura professionale per prendere tempo. Intanto lo avvertimmo di proseguire non per Milano ma per Torino. Andammo da Moggi e firmammo l’accordo”. E quando gli si fa notare che non fu il massimo della correttezza, Pasqualin replica: “Il procuratore deve perseguire gli interessi del proprio assistito. E l’interesse di Montero era ritrovare Marcello Lippi. Ci riuscimmo”. La firma ad un passo con l’Inter, il blitz telefonico di Moggi. E poi la firma. Genio, intuizione e anche un po’ di fortuna perché la telefonata dell’allora direttore bianconero arrivò al momento giusto. E così iniziò la carriera juventina di Paolo Montero...

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