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TMW RADIO - De Canio: "Juventus e Inter ancora alla pari. Occhio al Napoli, ha cambiato poco"

TMW RADIO - De Canio: "Juventus e Inter ancora alla pari. Occhio al Napoli, ha cambiato poco"
© foto di Valeria Debbia
lunedì 9 agosto 2021, 18:52Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Luigi De Canio intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Luigi De Canio ha parlato in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Si può parlare di ipotesi, ma per un allenatore è difficile organizzare ritiri così: pensate a quegli allenatori che hanno fatto la preparazione senza i ragazzi che hanno giocato con le nazionali. Quando si inizia a fare sul serio, poi, i risultati pesano come macigni".

La Juventus con Locatelli e Pjanic sarebbe davanti all'Inter?
"Sarebbe arricchita, davanti in assoluto no. Basta che qualcuno non renda per quanto vale o un problema fisico e si va ad inficiare il rendimento... Di sicuro sulla carta Juventus e Inter lo scorso anno erano squadre da battere, e così rimarranno anche in questo. Però non so se andranno speditamente: c'è il Napoli che non ha cambiato molto e non penso lo farà, con una rosa ancor più cementata ed arricchita dal valore di un allenatore di grande qualità ed esperienza, senza nulla togliere a Gattuso".

Quanto perde l'Inter senza Hakimi e Lukaku?
"Anche se Inzaghi non ha la stessa esperienza e le stesse vittorie di Conte, questa Inter può essere assolutamente competitiva per lo Scudetto. Tutto ciò che ha speso lo scorso anno, non era solo per il campionato. Per quanto riguarda l'Europa è un passo indietro, ma può concorrere per vincere il campionato".

Che ne pensa del PSG che spende e spande?
"Ricordatevi però che non hanno vinto granché lo scorso anno. O il Manchester City? O l'Inter stessa, che ha speso cifre che oggi lo mettono in difficoltà? Occorrono idee e sapere come spenderli i soldi, se si hanno. L'Atalanta insegna che si può essere competitivi tramite la competenza, i giusti investimenti e sapendo creare profitto per l'azienda. Il periodo dei presidenti mecenati è finito, o sono comunque sempre di meno e non da noi".

Sarebbe l'ora di dare un taglio a Serie B e C non sostenibili?
"Si è data la colpa alla pandemia, ma accadeva già ogni anno. Credo sia necessario un momento di riflessione e rifondazione, nonché di cambiamento delle regole. C'è chi crede di conoscere il calcio solo perché l'ha frequentato, ma ci troveremo sempre di fronte a certe situazioni, così. Invito chi gestisce le società a fare azienda, a non lasciarsi condizionare e non fare il passo più lungo della gamba".

Chi la incuriosisce di più tra le neo-promosse in Serie A?
"L'Empoli non ha mai alzato la voce né avuto problemi, è sempre stata una società sana, un modello con consapevolezza dei propri mezzi e della dimensione. Sanno che devono fare il loro campionato e anche se retrocedono, non vanno mai in difficoltà. Esempi di società virtuose come la loro devono essere studiati, compresi, portati avanti e applicati un po' da tutti".

Il Siena riparte dalla Serie C.
"Il segno della continuità è Perinetti, uno che evidentemente porta bene al Siena. Quando erano in B, arrivò e subito tornarono in A. A parte le battute, è un esempio di quelle persone che sanno fare calcio ed hanno una cultura solida, che conoscono la materia e sanno operare. Prima c'era un importante contributo del Monte dei Paschi per le attività sportive della città: non conosco le potenzialità attuali, ma io che ho lavorato con Giorgio (Perinetti, ndr) mi fido di lui e penso che avranno ottimi risultati".

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