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Un figlio del melting pot. Fra multe e record, il BVB si gode Sancho

Un figlio del melting pot. Fra multe e record, il BVB si gode SanchoTUTTO mercato WEB
mercoledì 23 ottobre 2019, 13:45Serie A
di Simone Bernabei

Cresciuto a Kennington, quartiere simbolo del melting pot londinese, la storia di Jadon Sancho ha colpito nel profondo l’Inghilterra. Perché raramente un giovane calciatore, specie se di cotante talento, decide di lasciare la terra d’Albione per andare a cercare fortuna in Germania. La Bundes preferita alla Premier. Se non è un affronto poco ci manca. Ma il giovane Sancho è questo, prendere o lasciare. E gli inglesi hanno preso senza pensare troppo al passato, se è vero come è vero che il talentino giallonero è oramai anche un punto fermo della nazionale di Southgate.

I primi calci, l’addio precoce - Chi lo conosce racconta di un ragazzino come tanti della multietnica periferia Londinese. Che semplicemente aveva più voglia (e più talento) di tanti altri suoi coetanei. Per questo dopo la scuola, sempre e comunque prima dei compiti, andava a spendere interi pomeriggi sui campetti di cemento dei sobborghi. E proprio lì lo vide un osservtore del Watford: di fronte al suo “far sembrare incapaci gli avversari” la società decise di portarlo nella propria academy, fin quando il Manchester City non decide di portarlo nel proprio settore giovanile. Era il 2015, Sancho si era già fatto apprezzare dal popolo di YouTube per i suoi trick e le sue skills, ma ancora il campo non aveva dato il proprio responso. Per quello serve aspettare il 2017, quando gli scout del Borussia Dortmund fiutano il colpo: percepiscono la sua voglia di essere protagonista fin da subito, a dispetto dei mostri sacri del City, e lo convincono ad emigrare in Germania. E lì, con la magia giallonera, diventa subito protagonista: qualche presenza e pochi gol nella prima stagione da non ancora maggiorenne. Poi lo scorso anno il boom: 43 presenze, 13 gol. Quindi le chiamate in Nazionale e le voci di mercato che oggi vedono Liverpool e United sfidare il Bayern Monaco a suon di milioni.

Una testa calda ma non troppo - Ammettiamolo. A 17-18-19 anni qualche uscita a vuoto fuori dal campo si può anche perdonare. Sopratutto se alle spalle si ha una realtà sociale complessa come quella in cui è cresciuto il giovane Sancho. Ma per le rigide regole del BVB non si può sgarrare: e così c’è chi racconta di una multa da addirittura 100mila euro comminata al talentino britannico nei giorni scorsi per un ritardo nel rientrare dall’ultima convocazione con l’Inghilterra. Con tanto di esclusione per motivi disciplinari (questa ammessa) dall’ultima sfida contro il ‘Gladbach.

Qualità e consapevolezza - Uno dei suoi primi tecnici ha raccontato meraviglie del giovane Sancho: attualmente starebbe mostrando solo un decimo delle sue qualità, fatte principalmete di corsa, dribbling, abilità palla al piede, gol e una forza mentale non comune. “Può inventare qualcosa di magico anche al minuto 89 di una partita”, raccontano in Inghilterra. E la dote più importante, o forse quella più rara, è di natura mentale: Sancho ha grande autostima e in campo non ha paura di provare sempre la giocata. Che spesso e volentieri gli riesce pure. Certo col tempo perderà magari un po’ di esuberanza tecnica, proprio come successo a un certo CR7 giusto per fare un esempio. Ma i presupposti per vedere un futuro campionissimo (che oggi ha solo 19 anni) sembrano esserci tutti.

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