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Bari, Di Cesare: "Fare tre punti con il Cittadella per salvarci. Il gruppo non è spaccato"
Se il campionato di Serie B fosse terminato mercoledì, quando si è giocata la 36ª giornata del campionato, il Bari sarebbe retrocesso direttamente, senza neppure passare dai playout. Ma al termine della regular season mancano ancora 180 minuti, nei quali la formazione pugliese proverà a giocarsi per prima cosa l'accesso ai playout, poi la salvezza diretta, obiettivo minimo per una squadra che solo un anno fa è stata a pochi minuti dalla Serie A (acciuffata poi dal Cagliari nella finale playoff).
Dalle colonne del Corriere dello Sport, su questo momento complesso, ha parlato il capitano biancorosso Valerio Di Cesare: "Devo essere fiducioso, dobbiamo concentrarci sulla prossima partita a Cittadella perché è troppo importante; dobbiamo uscire con i tre punti per salvarci. Spero che la prestazione col Parma sia di buon auspicio. La salvezza è un pensiero fisso. Adesso è importante aver raggiunto Ternana e Ascoli, ma stare sotto non è il massimo".
E conclude: "È stata una stagione maledetta per tanti motivi. Il gruppo non è spaccato. Abbiamo avuto grandi difficoltà e ce ne assumiamo la responsabilità. Il calcio è un lavoro, bello e difficile, altrimenti ci giocherebbero tutti quanti. Noi ci assumiamo tutte le responsabilità, ma non è colpa di un gruppo che crede in quello che fa".
Dalle colonne del Corriere dello Sport, su questo momento complesso, ha parlato il capitano biancorosso Valerio Di Cesare: "Devo essere fiducioso, dobbiamo concentrarci sulla prossima partita a Cittadella perché è troppo importante; dobbiamo uscire con i tre punti per salvarci. Spero che la prestazione col Parma sia di buon auspicio. La salvezza è un pensiero fisso. Adesso è importante aver raggiunto Ternana e Ascoli, ma stare sotto non è il massimo".
E conclude: "È stata una stagione maledetta per tanti motivi. Il gruppo non è spaccato. Abbiamo avuto grandi difficoltà e ce ne assumiamo la responsabilità. Il calcio è un lavoro, bello e difficile, altrimenti ci giocherebbero tutti quanti. Noi ci assumiamo tutte le responsabilità, ma non è colpa di un gruppo che crede in quello che fa".
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