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Il Pordenone si lecca le ferite dopo la retrocessione: ma c'è una solida base da cui ripartire

Il Pordenone si lecca le ferite dopo la retrocessione: ma c'è una solida base da cui ripartireTUTTO mercato WEB
mercoledì 20 aprile 2022, 15:04Serie B
di Claudia Marrone

Una lunga corsa - con logica e sensata programmazione - che ha portato alla Serie B, a margine della stagione 2018-2019, quando il Pordenone si classificò al primo posto del Girone B di Serie C.
La prima storica promozione in serie cadetta, e subito un anno con il botto perché nel campionato seguente, per i ramarri fu 4° posto e semifinale playoff, persa contro il Frosinone; poi una salvezza tranquilla, centrata con il 15° posto. E il via a una nuova stagione, disgraziata: perché dopo i fasti degli ultimi anni è arrivata la retrocessione in C. Fatale il ko contro il Benevento, che ha spento le possibilità dei neroverdi di agganciare i playout.

Ma c'è la voglia di ripartire, seppur con novità. Patron Mauro Lovisa ha parlato chiaro in merito: "Ho sbagliato la scelta degli allenatori, così non va parte dello spirito e del nostro DNA. La lezione ci servirà e ci sarà un bel repulisti, ci sono contratti pesanti e anche giocatori che sono forti. Folorunsho, Kupisz, Camporese stanno facendo bene, significa che non erano scarsi". A proposito di mister, la posizione di Bruno Tedino sarà ridiscussa più avanti, come era stato confermato dal Dt Matteo Lovisa: "Intanto preciso che non ho mai contattato Di Carlo. Tra l'altro, farlo proprio alla vigilia di un match importante come quello con l'Alessandria sarebbe stata una follia. Sul tecnico decideremo appena avremo le idee chiare sul futuro". Da questa scelta, ci sarà poi quella della squadra.

Che dovrebbe esser nuovamente fatta proprio da Lovisa jr, che non lascerà Pordenone: "Intenderei proseguire in questo lavoro e acquisire il patentino da direttore sportivo, non mi vedo certo proiettato verso un'altra società. Voglio far bene qui a Pordenone, dove sono cresciuto professionalmente, e rimediare al più presto agli sbagli di questa stagione".

In mezzo a tutto ciò, poi, le trattative per la cessione di parte del pacchetto azionario: "Vogliamo rinforzare la base societaria, ben vengano nuovi investitori. Al di là di quello sono molto amareggiato perché non ho visto il carattere del nostro DNA. La B è una categoria importante, quando non si fanno le scelte giuste poi si pagano”.

Le basi per ripartire non mancano. Unico neo, la questione stadio: Trieste, Udine, Lignano Sabbiadoro. Probabilmente uno stadio in città sarebbe la cosa più logica, anche per riavvicinare la gente alla squadra, ed evitare sacrifici di spostamenti in città non sempre comode. Su questo, però, palla all'amministrazione comunale.

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