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Salernitana, Ventura: "Partiti da zero, ora costruiamo qualcosa di duraturo per Salerno"

Salernitana, Ventura: "Partiti da zero, ora costruiamo qualcosa di duraturo per Salerno"TUTTO mercato WEB
Gian Piero Ventura
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
giovedì 2 luglio 2020, 18:35Serie B
di Luca Esposito

A distanza di 4 mesi, il tecnico Gian Piero Ventura torna a parlare in una sala stampa gremita di giornalisti e non attraverso una piattaforma virtuale. Il trainer granata, consapevole che domani bisogna assolutamente vincere, ha esordito così: “I calciatori sanno che domani è una partita da non sbagliare, la vittoria diventa prioritaria mentre nelle altre gare era semplicemente importante. Abbiamo lasciato qualcosa per strada, a parole avevamo detto che c’erano ambizioni e ora dobbiamo recuperare il terreno perduto. Questa pausa ci ha resi un po’ dimessi, è l’occasione giusta per ripartire. E’ un derby, dobbiamo interpretarlo in una certa maniera e vogliamo risposte di un certo tipo. Lo dobbiamo a noi stessi, è un gruppo che ha sempre lavorato con grandissimo impegno e che ha avuto una crescita abbastanza evidente mostrando progressi sotto tanti punti di vista. Dopo la pausa avevo la netta convinzione che potessimo ripartire nel migliore dei modi, invece c’è stato uno stop ed evidentemente mi sono sbagliato.  Ci sono mille spiegazioni, dopo il lockdown un po’tutti hanno avuto problemi. Lo Spezia, accreditato come club più in forma, ha perso col Pisa che avremmo battuto tranquillamente se non avessimo regalato 45 minuti. Ormai è successo quello che è successo, tutto sommato da quattro mesi siamo nei playoff e ora dobbiamo dimostrare di meritarlo. Vorrei rivedere una Salernitana che partecipa con estrema disponibilità, è una verifica importante”.

Il mister prosegue con un’analisi ancora più approfondita: “Prendiamo l’esempio della Juve Stabia. Prima della sosta aveva un certo vantaggio sulle dirette concorrenti, oggi la classifica si è accorciata e, fascino del derby a parte, ci sono punti in palio che pesano. Vorrei tornare sulla gara con la Cremonese. Sul 2-2 avevamo la partita in pugno, c’è stata l’ingenuità di Lombardi e i giudizi sono cambiati di nuovo. Tuttavia non abbiamo mollato fino al 95’, sono stati bravi a recuperare ancora dopo il 2-3. Siamo partiti con una ingenuità mostruosa, andare sotto dopo 4 minuti contro un avversario che si difendeva in 10 poteva essere una bella mazzata. Il raddoppio loro nasce da un corner a nostro favore. Non c’è mai stato uno svarione tattico, piuttosto errori individuali di cui prendere atto. Ora c’è la chance per ripartire, un punto sarebbe poco e abbiamo voglia di provarci e di vincere. Ci sono, però, alcuni calciatori acciaccati, altri infortunati, altri che devono riposare per forza. Non siamo nelle condizioni migliori, ma non ci piangiamo addosso. Si gioca ogni 3 giorni, con 40 gradi all’ombra ed è per questo che devo fare dei cambiamenti. Non sono scelte, è quasi un obbligo per non perdere i calciatori in futuro” .

Sulla formazione e sull’infermeria: “Cicerelli ha fatto un controllo, ci dicono sia concettualmente guarito ma ha fatto due allenamento e se verrà in panchina avrà al massimo 20 minuti di autonomia. Chi ha fatto tre partite deve recuperare, chi ne ha giocata una ha la condizione per fare un match di buon livello. Oggi diventa prioritario l’aspetto fisico, fare allenamento con questo caldo e poi tradurlo in prestazione non è semplice. Lo spirito è quello giusto, non ho visto un gruppo demoralizzato per i due punti persi. Vogliamo riprenderci quello che stiamo perdendo. Attacco? Giannetti e Jallow hanno giocato insieme, vincemmo bene col Pescara. Il discorso è generale: c’è gente che può fare tre partite di fila, chi invece ha bisogno di una pausa tra una gara e l’altra. Se Cicerelli fa allenamento 4 volte in un mese e mezzo e siamo a 35 gradi, il recupero è più lungo. Secondo voi più giocare 90 minuti? Assolutamente no, ora i punti in palio sono importanti e serve intensità. Djuric, per stazza, è evidente possa pagare qualcosa. E’ un giocatore che dà tutto quello che ha, a volte perdi brillantezza ed è inevitabile. Non partirà dall’inizio, sarà fondamentale ad Ascoli dove lo voglio fresco. Jaroszynski ieri non stava benissimo, ma ha concettualmente recuperato e, in teoria, può fare la partita. Oggi sta recuperando, vedremo dopo l’allenamento. Dopo l’ingenuità che ha fatto può avere l’occasione per ripartire”.

Sulla difesa e sui recenti rinnovi contrattuali: “La società mi ha chiesto un parere. Se si entra nel merito del singolo calciatore tocca a loro decidere, se si fa un discorso di collettivo ritengo sia corretto chiudere col gruppo che ha iniziato. Si parte insieme, si arriva insieme ed è quello che ho detto alla proprietà. Abbiamo costruito un gruppo che va tutelato. Quanto ai convocati, posso portare anche tutti ma è ovvio che si prende in considerazione chi  in grado di fare partita. Non possiamo permetterci di perdere per due gare un giocatore per spremerlo domani, c’è una gestione da fare a 360°. Quello che ho vissuto qua non mi è mai capitato in carriera, una marea di situazioni in cui non mi ero mai trovato. Avere 3-4 atleti che lavorano a parte senza poter mettere nel mirino la gara è penalizzante, dobbiamo prenderne atto”. Sulle prospettive della Salernitana e sul percorso fatto in questi mesi: “Le ambizioni possono venire e andare a seconda di un risultato. Il discorso che voglio fare io, però, è molto più ampio dell’ “abbiamo vinto e siamo belli, abbiamo perso e siamo brutti”. Abbiamo provato ad alzare l’asticella, assumendoci responsabilità diverse. Potremmo dire: contrariamente al passato ci siamo salvati con tre mesi d’anticipo. Domani c’è il derby, dobbiamo vincere a tutti i costi. Sono discorsi spiccioli, anche poveri se mi permettete. Il segreto è un altro: non bisogna essere contenti di quello che abbiamo fatto, ma avere lo stimolo di crescere ulteriormente e dimostrare il nostro valore. Se si accontentano del 6 è un discorso, se vogliono il 7 o il 10 con la lode secondo me sono sulla strada giusta. Ho detto dall’inizio: non siamo partiti per vincere, ma dobbiamo creare i presupposti per farlo. Oggi molti calciatori della Salernitana sono adocchiati da altre squadre, vuol dire che abbiamo seminato. Certo, si poteva far meglio. Non ho iniziato ieri, però, e so che ci vuole un tempo fisiologico. Il grandissimo obiettivo futuro è stabilizzare, il secondo passaggio è capire cosa manca e attrezzarci. Poi speriamo un giorno di festeggiare in casa, magari di sparare i fuochi d’artificio come accaduto a Benevento, quando lo fecero 10 minuti prima della fine perché sapevano che non ci avrebbero mai battuto”.

Sul campionato in generale: “Il Frosinone ha fatto un casino nel lockdown perché voleva giocare e andare in A direttamente. Ne ha persa una, poi un’altra e ora c’è tensione. Se avessimo battuto il Pisa, forse non avremmo perso a Chiavari. Funziona così, sono convinto che se battiamo la Juve Stabia faremo una grandissima partita ad Ascoli. Se portiamo a casa il derby mi aspetta una settimana in cui dovrò frenarli, non caricarli. Hanno bisogno di liberarsi, attraverso una vittoria, pur consapevoli che affrontiamo una squadra forte e che verrà da noi con la bava alla bocca. Le ambizioni si costruiscono giorno dopo giorno, tocca a noi dimostrare di essere bravi”. Su Cerci: “Non ha i 90 minuti, ma chissà che non possa regalarci qualche punto inaspettato. Se non avesse avuto problematiche, oggi non giocherebbe in serie B. E’ stato anche sfortunato, ogni volta che si stava riprendendo sono sorte situazioni inaspettate. Devo dirgli bravo perché non ha mai mollato, vorrei tanto che potesse dare delle risposte importanti come ha fatto in quei 20 minuti con la Cremonese. Ne ha passate di cotte e di crude, è facile parlare dall’esterno e banalizzare un discorso. Sono accadute anche cose non pubblicizzate, stiamo facendo di tutto per rimetterlo in pista e gestirlo un po’ alla volta”. Si chiede a Ventura un parere sul comportamento di Lombardi: “E’ un gesto che ci è costato due punti, non c’era altro che chiedere scusa. E’ successo, è andata così e non possiamo fare altro che prenderne atto”.

Inevitabile una domanda sul futuro di alcuni calciatori che “radiomercato” sostiene siano lontani da Salerno: “Escludo che ci siano giocatori che in questo momento pensino alla Lazio, sono certo che si tratti di un chiacchiericcio che sarebbe meglio non fare. In caso contrario spero vadano via il prima possibile”. Su Dziczek:  “Ho avuto la fortuna di lanciare una cinquantina di persone ad alti livelli, ma ho visto anche altri calciatori che hanno buttato via carriera e occasioni d’oro. E’ un ragazzo serio, ponderato, che sa quello che vuole. Non diceva una parola in italiano, dopo due mesi ha deciso di farsi seguire da una professoressa per mettersi ulteriormente a disposizione. Secondo me tra due anni sarà titolare in serie A, spero con la Salernitana. E’ destinato ad arrivare a livelli importanti, ha qualità tecniche e morali. In estate me lo hanno segnalato, senza la Lazio non avrebbe mai giocato qui”. Infine suo futuro: “La parola garante è stata usata dal primo giorno che son qui, a me non sta bene. Io faccio l’allenatore, quando sono venuto ho trovato una situazione in cui era impossibile essere garante di qualcosa. Abbiamo fatto una semina importante, l’ho detto alla società. Ora la proprietà ha la possibilità di dare un senso straordinario per il futuro della Salernitana, di futuro ne parleremo il 2 agosto o il 20 agosto in base a quello che dimostreremo sul campo. A me interessano le gare con Juve Stabia e Ascoli, il futuro è figlio del presente. Il calcio è anche un gioco, ma soprattutto emozione. Non è importante sbagliare un passaggio, è fondamentale avere altri dieci elementi che corrono per correggere quell’errore. Molti calciatori di livello sono passati per Salerno e non hanno reso, evidentemente qualcosa non funzionava. Noi vogliamo gente che senta questa maglia, che si senta protagonista con la Salernitana. A calcio possono giocare tutti, ci sono una marea di atleti. Bisogna diventare protagonisti, in cadetteria ce ne sono pochi perché questa generazione va alla ricerca di altre cose. Se scatta la scintilla e capisci che puoi volare diventi diverso dagli altri. Siamo alla vigilia di una partita che può decidere in maniera importante il futuro di questi giocatori, parlare di mercato mi sembra anacronistico. Se ci offrono 15 milioni per un calciatore, vuol dire che ne avremo 8 a disposizione per muoverci. Ci vogliono due ore per formare la squadra dell’anno prossimo, ci sono decine e decide di persone che verrebbero a piedi qui da noi. A inizio anno non c’erano tutte queste fondamenta, oggi si è formato uno zoccolo duro e, chiunque arriverà, troverà una base di lavoro importante”.

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