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Novara, Banchieri: "Le mie scelte forti ed impopolari dietro alla salvezza"TUTTO mercato WEB
Simone Banchieri
© foto di Fabrizio Patrucco
giovedì 13 maggio 2021, 12:30Girone A
di Valeria Debbia
per Tuttoc.com

Novara, Banchieri: "Le mie scelte forti ed impopolari dietro alla salvezza"

Al termine di una stagione difficile, Simone Banchieri, tecnico del Novara, ha tracciato il suo bilancio dalle colonne de La Stampa: "Ci spiace non avere raggiunto i playoff, ma alzi la mano chi a gennaio immaginava che il Novara avrebbe conquistato 30 punti nel girone di ritorno. Ero stato esonerato a ridosso del primo posto e richiamato con la squadra che in quel momento era a pezzi. I ragazzi sono stati fantastici, il club ei tifosi anche. Se ho temuto di retrocedere? Sarebbe stato un disastro. Anche se per due mesi non ho allenato, mi sarei sentito responsabile di un crollo mai visto in 112 anni di storia del club. Pensavo alle decine di dipendenti che lavorano dietro le quinte: non avevano alcuna colpa e avrebbero perso il posto. Ricordo che dopo la sconfitta di Pistoia prima di Natale alcuni di loro mi abbracciarono in lacrime dicendomi “retrocediamo”. Quel pensiero non mi ha fatto dormire la notte. Per ribaltare tutto servivano scelte forti, anche impopolari". L'allenatore degli azzurri spiega quali: "Lasciare fuori Bianchi perché passando al centrocampo a due avevo bisogno di gamba con Schiavi e Collodel. Buzzegoli sapeva di essere la loro prima alternativa.

Non l’ha presa bene, ma ogni decisione è stata assunta per il bene del Novara. Lui si è adattato ed è stato impeccabile quando l’ho chiamato in causa. Anche preferire Bove, poi Bellich, a Migliorini poteva sembrare strano. E sostituire Panico con Zunno nell’intervallo di Carrara quando stavamo perdendo? Dalla tv qualcuno mi avrà mandato a quel paese, ma era necessario e abbiamo vinto la partita. Cito anche la promozione di Desjardins nello scontro salvezza con il Piacenza. L’ho preferito a Lanni perché stava meglio. Per me non esiste carta d’identità. Solo il merito. C’è chi mi ha criticato perché ho dato poco spazio a Pablo Gonzalez. Ma era una scelta tecnica. Pablo è il Novara e ho enorme rispetto per lui e la sua storia. Pur senza giocare, è stato grande".