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Gubbio, Torrente: "Ora comanda il virus, dopo niente sarà uguale. Ma ci riprenderemo"
Attraverso i canali ufficiali del club, in casa Gubbio ha parlato mister Vincenzo Torrente: “Mi sto tenendo aggiornato, sto lavorando in casa documentandomi, vedendo filmati, partite ma soprattutto ragionando su quello che è stato il percorso durante la mia gestione: ho un continuo contatto con lo staff, stiamo cercando di migliorarci e di migliorare quello che proponiamo. Prendiamo ispirazione anche dal calcio estero, vogliamo crescere. E non solo nel lungo termine, ma anche in quello che proponiamo in questi giorni per far allenare i ragazzi a casa”.
Andando poi al campionato, con il Gubbio che sotto la gestione Torrente ha mandato in archivio 18 gare: “Quelle davanti sono squadre attrezzate, Vicenza, Reggiana e Carpi soprattutto, stanno facendo ottime cose: però credo sia il Vicenza la vera protagonista. Ma guardo più che altro in casa mia, ho dei ragazzi molto disponibili che sono cresciuti tanto, hanno preso una certa identità diventato una squadra con valori umani e tecnici. È stato un lavoro lungo e difficile, che ha comportato anche scelte, ma sono soddisfatto di quanto fatto. Sento spesso i ragazzi, soprattutto per sentire anche come stanno, non voglio che nessuno si lasci andare”.
Proprio sulla permanenza dei ragazzi a Gubbio: “La scelta di rimanere a Gubbio la trovo giusta, chiaro che ripartire non sarà facile, non so quando e se si riprenderà, sarà come rifare una preparazione: adesso però è difficile dire le tempistiche e quello che potremmo fare, nel nostro girone mancano 11 gare, ci vorranno almeno tre settimane per rimettersi a posto, non solo a livello fisico ma anche mentale. Ma noi siamo pronti, si è creato il giusto feeling con tutte le componenti della società: l'obiettivo nostro era la salvezza, poi mi piacerebbe riprovare a vincere qui. Rispettando i budget, credo che un buon progetto sia anche quello che vuole il club”.
Discorso più generico: “La priorità comunque è salute, tutto il resto viene in secondo piano, davanti a tutti questi morti e al disastro che si vede è difficile parlare di calcio, si deve avere rispetto per i morti. In questo momento comanda il virus, vediamo quello che succederà in questi mesi: dopo niente sarà uguale, cambieranno tante cose. Ma si potrà tornare alla normalità, ne sono sicuro”.
Andando poi al campionato, con il Gubbio che sotto la gestione Torrente ha mandato in archivio 18 gare: “Quelle davanti sono squadre attrezzate, Vicenza, Reggiana e Carpi soprattutto, stanno facendo ottime cose: però credo sia il Vicenza la vera protagonista. Ma guardo più che altro in casa mia, ho dei ragazzi molto disponibili che sono cresciuti tanto, hanno preso una certa identità diventato una squadra con valori umani e tecnici. È stato un lavoro lungo e difficile, che ha comportato anche scelte, ma sono soddisfatto di quanto fatto. Sento spesso i ragazzi, soprattutto per sentire anche come stanno, non voglio che nessuno si lasci andare”.
Proprio sulla permanenza dei ragazzi a Gubbio: “La scelta di rimanere a Gubbio la trovo giusta, chiaro che ripartire non sarà facile, non so quando e se si riprenderà, sarà come rifare una preparazione: adesso però è difficile dire le tempistiche e quello che potremmo fare, nel nostro girone mancano 11 gare, ci vorranno almeno tre settimane per rimettersi a posto, non solo a livello fisico ma anche mentale. Ma noi siamo pronti, si è creato il giusto feeling con tutte le componenti della società: l'obiettivo nostro era la salvezza, poi mi piacerebbe riprovare a vincere qui. Rispettando i budget, credo che un buon progetto sia anche quello che vuole il club”.
Discorso più generico: “La priorità comunque è salute, tutto il resto viene in secondo piano, davanti a tutti questi morti e al disastro che si vede è difficile parlare di calcio, si deve avere rispetto per i morti. In questo momento comanda il virus, vediamo quello che succederà in questi mesi: dopo niente sarà uguale, cambieranno tante cose. Ma si potrà tornare alla normalità, ne sono sicuro”.
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