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Pres. Entella: "Risposto da uomini. Non scordo gli abusi"

ESCLUSIVA TMW - Pres. Entella: "Risposto da uomini. Non scordo gli abusi"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 8 maggio 2019, 17:08Serie C
di Luca Bargellini

La stagione della Virtus Entella che si è conclusa con la promozione in Serie B resterà ben impressa negli annali del calcio non solo per l'importante risultato ottenuto sul campo dagli uomini di Roberto Boscaglia. Del campionato 2018/2019 dei Diavoli Neri verrà ricordato anche l'incredibile scippo perpetrato nei loro confronti la scorsa estate, con la cadetteria che si oppose alla riammissione dei liguri dopo una serie impressionante di sentenze a favore. Oggi, a campionato ultimato e Serie B riconquistata, Antonio Gozzi, presidente della Virtus Entella ha raccontato a 360° tutto ciò che ha vissuto in questi mesi. "E' stata una stagione difficile - spiega a TuttoMercatoWeb.com -, molto difficile, sia per com'è nata sia per il suo sviluppo. Basti pensare, ad esempio, che nel mese di marzo abbiamo giocato nove gare di campionato in 27 giorni. Un percorso che definirei massacrante da cui, poi, è nato un calo psicofisico senza il quale avremmo probabilmente riconquistato la Serie B ben prima dell'ultima giornata. La vittoria finale, comunque, premia tutta la fatica che abbiamo fatto e tutta la rabbia provata per l'abuso subito. Quella sul campo è stata la miglior risposta che potevamo dare. Una risposta da uomini".

Volendo raccontare tutto quello che questa stagione ha rappresentato per voi quali fotogrammi sceglierebbe.
"Ne ho due, ben chiari, in mente. Il primo e più recente è quello per il gol di Mancosu contro la Carrarese. E' stato il momento topico della nostra stagione, quello che ci ha dato la matematica certezza della promozione. L'altro frame a cui penso è quello della prima giornata contro il Gozzano. Dopo quattro anni di Serie B siamo andati sotto nel risultato, percependo fin da subito le difficoltà della Lega Pro. Al tempo stesso però, nella ripresa, siamo stati in grado di riprendere le redini della partita concludendola con un bel 3-1".

Molti identificano in Roberto Boscaglia uno degli elementi più importanti per la pronta risalita dell'Entella in cadetteria.
"Il mister è stato decisivo nel gestire il gruppo durante tutta la stagione, ma soprattutto nel momento in cui c'è stato il blocco alle nostre gare. Ha lavorato su un gruppo sconcertato per questa situazione, mentre tutte le altre squadre potevano liberamente scendere in campo, dando modo ai ragazzi di tirare fuori il meglio. Il filotto di vittorie che abbiamo centrato una volta tornati in campo ne è la più chiara dimostrazione".

In B il matrimonio continuerà?
"Spero che Boscaglia resti. L'estate scorsa decidemmo di prenderlo senza sapere se avremmo giocato in B o in C perché sapevamo di affidarci ad un tecnico di qualità ed esperienza. Presto ci vedremo per fare il punto della situazione per la prossima stagione. Una campionato che vedrà un'Entella, come tutte le società delle nostre dimensioni, tenere i bilanci in ordine senza permettersi pazzie".

Facendo un passo avanti verso la prossima stagione si è immaginato come sarà la sua prima assemblea di Serie B assieme a tanti di quei presidenti che si schierarono compatti contro la vostra riammissione?
"Alcuni di loro mi hanno chiamato per farmi le congratulazioni, successivamente alla nostra promozione. Quella della scorsa estate è e rimane una brutta pagina per la serie cadetta: un pensiero che ho già espresso anche allo stesso Balata che ha preferito un campionato zoppo ad uno con l'Entella nel posto che le spettava. Quella è stata una forzatura grave che non posso dimenticare".

In chiave Lega Pro, adesso che riveste il ruolo di spettatore privilegiato della terza serie, che consigli si sente di dare al presidente Francesco Ghirelli per il futuro della sua lega?
"Ghirelli è un presidente preparato e un grande conoscitore di calcio. Per questo non ha bisogno dei miei consigli. I provvedimenti che ha già preso, però, a mio avviso vanno nella giusta direzione perché la Lega Pro diventi un campionato sempre più interessante. La mission della Lega Pro deve essere quella di valorizzare i giovani: una strategia che porta allo sviluppo dei settori giovanili e al tempo stesso permette ai club una maggiore sostenibilità economica".

Nell'ottica della valorizzazione dei giovani talenti di casa nostra l'allora commissario straordinario della FIGC Roberto Fabbricini dette il via al progetto delle seconde squadre. Che ne pensa?
"Non ho mai creduto in questa soluzione. Quello che serve è una maggiore sinergia, una efficiente rete di relazioni, fra i club di Serie A, Serie B e Serie C. Solo in questo modo anche in Italia potremmo pensare di avere realtà simili a quella dell'Ajax che oggi tiene banco in Champions League con una squadra giovanissima. In Italia, tradizionalmente, siamo restii a puntare sui nostri ragazzi, ma dobbiamo cambiare. Dobbiamo evolverci. Gravina credo che abbia questo concetto ben chiaro in testa, con l'obiettivo di riportare il nostro movimento e la nostra Nazionale dove meritano di stare".

Fra i talenti assoluti del nostro calcio c'è anche quel Nicolò Zaniolo che lei ha apprezzato nei primissimi passi della sua carriera proprio a Chiavari.
"Ci eravamo accorti fin da subito del suo valore, tanto che al momento della sua cessione all'Inter abbiamo pattuito dei premi a nostro favore in caso fosse arrivato nella Nazionale maggiore. Una cessione, quella di Nicolò, che comunque abbiamo realizzato a malincuore perché il ragazzo si è subito dimostrato ambizioso e la nostra realtà gli andava stretta. Così abbiamo deciso di lasciarlo andare. Roma il suo ambiente ideale? Con Di Francesco, che ha avuto coraggio e sfrontatezza nel lanciarlo in un momento nel quale nessuno avrebbe mai potuto pensare, lo è stata.

Torniamo alla Virtus Entella. Che Diavoli Neri riabbracceranno in cadetteria?
"Come ho sempre detto per noi la Serie B equivale alla Champions League. Nel campionato attuale di bacini simili al nostro c'è solo quello del Cittadella e proprio seguendo l'esempio del club del presidente Gabrielli noi dovremmo lavorare per centrare il mantenimento della categoria. Servirà ottimizzare il rapporto fra il monte ingaggi e la posizione in classifica. Questo per me è fare calcio nel modo giusto".

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