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Stop alla C. Vibonese, il ds: "Ora la A ci dia una mano, come in Germania"

ESCLUSIVA TMW - Stop alla C. Vibonese, il ds: "Ora la A ci dia una mano, come in Germania"
giovedì 7 maggio 2020, 22:19Serie C
di Ivan Cardia

“Era l’unica cosa da fare”. Raggiunto per commentare l’assemblea di Lega Pro svoltasi oggi in videoconferenza, Simone Lo Schiavo, ds della Vibonese, commenta le decisioni prese, in attesa della ratifica del Consiglio Federale: “Credo sia stata un'assemblea proficua. Non c'erano le condizioni per ripartire col protocollo previsto per A e B. Del resto, l'ha detto anche il ministro Spadafora. Inoltre, ripartire avrebbe rovinato la prossima stagione: parliamo di società che, a livello economico e logistico, non hanno le risorse del massimo campionato. Per non considerare l'aspetto contrattuale: sarebbe difficile andare oltre al 30 giugno".

Salvo sorprese, non si tornerà in campo in questa stagione. 

"Doloroso, ma giusto . Dispiace molto, personalmente. E come me tutti i ragazzi sono dispiaciuti: noi come Vibonese stavamo facendo un ottimo campionato, siamo stati fermati sul più bello. Però credo che sia inutile recriminare: dobbiamo programmare il futuro, che purtroppo vede delle nubi addensarsi sul cielo della Serie C. Dobbiamo essere aiutati dalle istituzioni, da soli non ce la possiamo fare: se non si inizia a parlare di defiscalizzazione, di contributi concreti, non si va da nessuna parte".

Aiuti dal governo o dai vertici del calcio?

"Entrambi. Dobbiamo fare squadra, fare come in Germania, dove la Bundesliga ha aiutato le serie minori a livello economico. Il sistema regge se reggono anche le serie inferiori: se saltano salta tutto. E in questo momento stiamo rischiando che accada, senza aiuti in termini di sgravi fiscali, di oneri previdenziali e di iscrizione: molte squadre purtroppo erano già in bilico e lo saranno ancora di più".

Classifica alla mano, non siete interessati alla questione merito sportivo o playoff. Da sportivo, quale soluzione ritiene più corretta?

“A prescindere dal voto, che ha espresso il nostro presidente, sono le due uniche soluzioni plausibili, ma credo ci sia una differenza. Premetto che va scelto il male minore, e che qualunque soluzione si adotterà ci sarà qualcuno scontento. Il merito sportivo ha una sua logica, anche se capisco che le differenze di partite disputate tra i due gironi pesino: chi ha giocato di più è normale abbia una media punti inferiore. Però va trovata un'alternativa se non si possono giocare i playoff. E, se siamo tutti d’accordo sullo stop al campionato, vuol dire che siamo d'accordo anche sullo stop ai playoff, altrimenti è un controsenso".

Ora iniziate a programmare il futuro, anche sul calciomercato.

"Sì, diciamo che aspettavamo e in realtà aspettiamo ancora l’ufficialità su queste decisioni. Ma è anche vero che ci siamo fermati un attimo: personalmente ho visto forse più partite adesso che in un periodo normale, lo scouting va avanti. Detto questo, aspettiamo ancora comunicazioni dall’alto su tutte le questioni di cui ho parlato: è impossible programmare con questo stato d’animo d’incertezza". 

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