Cara Inter, bene così!

Chi mi conosce sa bene che vivo il mio essere interista come una vittoria a prescindere dai risultati ottenuti sul campo.
E’ forse per questo che tendo ad accompagnare ogni scelta dell’Inter con massicce dosi di ottimismo e di serenità.
Ieri è terminata la sessione di calcio mercato più importante della stagione. So bene che tanti tifosi della Beneamata, nonostante gli ultimi "colpi", stanno contestando l’operato della società. Vi spiego perchè non considero questo atteggiamento particolarmente giusto e condivisibile.
Innanzitutto partiamo col dire che nessuna delle tifoserie legate alle 5/6 squadre più rappresentative del nostro calcio si ritiene pienamente soddisfatta dal mercato del proprio club.
Leggere i vari forum soprattutto dei romanisti e degli juventini è abbastanza significativo in tal senso. Mai come quest’anno tutte le squadre hanno dovuto fare di necessità virtù per via sia della crisi che per l’imminente ingresso del famigerato fair play finanziario.
Tenendo sempre in considerazione il clima generale, andiamo quindi ad analizzare il mercato interista. In difesa salutati Materazzi e Santon, il cui rapporto con l’Inter era evidentemente compromesso, abbiamo dato il benvenuto al brasiliano Jonathan e al “figliol prodigo” Caldirola. A centrocampo agli adii di Mariga e Kharja sono corrisposti gli arrivi di Poli, Alvarez e del baby Tassi (giovane di grandi prospettive). In attacco abbiamo perso Pandev e soprattutto Eto’o (cessione dolorosa ma corretta soprattutto nei confronti di un calciatore che ci ha fatto vivere momenti fantastici) ma sono arrivati Castaignos, Zarate e il campione uruguagio Forlan.
A queste trattative vanno aggiunte le mancate cessioni che, visti i tempi, vanno anch’esse rimarcate. Stiamo parlando, per esempio, di campioni del calibro di: Julio Cesar, Maicon, Thiago Motta, Sneijder e Milito i cui rispettivi cartellini erano appetiti da molti club europei.
Se per la difesa e il centrocampo non sembra che le trattative concluse abbiano spostato di molto gli equilibri, in attacco sarà importante capire come la squadra reagirà alla cessione del camerunese e all’inserimento della coppia Zarate-Forlan.
Certo, come valori assoluti far dimenticare Eto’o sarà molto difficile per i due ma la società ha dato un forte segnale. Arrivare ad accettare la vendita un campionissimo (per la cronaca segnaliamo che Eto’o, qualora il Camerun riuscisse a qualificarsi, passerebbe un lungo periodo tra gennaio e  febbraio in Gabon per la Coppa d’Africa) per acquistare calciatori più inclini ai dettami tattici del nuovo mister è segnale importante e direi incoraggiante per i destini della stagione. E comunque avere nel parco attaccanti due centrali come Milito e Pazzini e sei esterni/attaccanti che possono giocare tra le linee come Forlan, Zarate, Sneijder, Alvarez, Castaignos e Coutinho rendano la Benamata assolutamente competitiva e direi in primissima fila in chiave tricolore.
Tesi che può essere supportata anche dal fatto che lo scorso anno nonostante il pessimo Benitez, i tanti impegni e gli innumerevoli infortuni, la squadra, oltre a vincere la Supercoppa Italiana, il mondiale per Club e la Coppa Italia, ha concluso il campionato al secondo posto a soli 6 punti dalla tanto osannata seconda squadra di Milano.
E forse, al netto delle variabili negative sopra citate e partendo quindi senza handicap, il mio ottimismo e la mia serenità potrebbero diventare contagiosi per molti amici nerazzurri…
 

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