
ESCLUSIVA TJ - Parla il sindaco di Quartu Sant'Elena Mauro Contini: "La mia verità sul caso Cagliari-Juventus"
Intervista a Mauro Contini, sindaco di Quartu Sant'Elena, in esclusiva per Tutto Juve.
Come mai è così complicato giocare a Is Arenas?
Siamo quelli che hanno creato da subito le condizioni per ospitare il Cagliari Calcio evitando che giocasse lontano da Cagliari e dalla Sardegna. Che qualcuno si permetta di sostenere che sarebbe il sindaco di Quartu a non volere il Cagliari a Is Arenas è vergognoso e paradossale. Il problema è che tecnicamente lo stadio non è ancora agibile, e finora le autorizzazioni sono sempre state rilasciate in deroga. A tutt’oggi il Cagliari Calcio non ha infatti ancora ultimato i lavori richiesti dagli organi competenti per quanto riguarda la sicurezza come necessari perché l’impianto di Is Arenas possa essere regolamente utilizzato per le partite di Serie A.
Ma per le partite precedenti le autorizzazioni sono state date. Quali condizioni sono cambiate rispetto alle partite precedenti, ad esempio rispetto a quella con il Napoli?
Una delle motivazioni è che qui in Sardegna, per fortuna, abbiamo un pubblico meraviglioso, per il quale il calcio è ancora uno sport per le famiglie e andare allo stadio è un momento di festa. E per quanto riguarda il Napoli, seppure partita “a rischio”, non si attendevano tifosi in trasferta. Ma con la Juventus invece sarebbe stato messo alla prova il sistema della sicurezza e della viabilità, dal momento che la squadra bianconera ha tifoserie anche in Sardegna. In generale, è cambiato il clima in cui si sarebbe svolta la partita: anche da parte delle istituzioni l’atteggiamento si è fatto molto più prudente. Per questo erano necessari i pareri degli organi istituzionali, tra cui la prefettura, che invece hanno tardato fino all’ultimo senza fornire risposte, lasciando ancora una volta il sindaco a farsi carico da solo e personalmente di tutte le responsabilità.
E’ vero che il sindaco ha il potere di autorizzare. Ma non è pensabile che sia sistematicamente lasciato da solo a farsi personalmente carico di tutte le responsabilità, anche penali, che conseguono a questa scelta senza avere specifiche garanzie dagli enti preposti.
Il risultato è che se autorizzo, la responsabilità di tutto ciò che accade in termini di sicurezza e ordine pubblico è esclusivamente mia; se non autorizzo, la colpa è ugualmente mia. Come si dice, questo equivale a lasciare qualcuno “con il cerino in mano”: un atteggiamento ambiguo e inaccettabile da parte delle istituzioni, da cui mi attendevo maggiore appoggio e sensibilità. Anche questa volta stiamo pagando il prezzo della disattenzione e del disinteresse da parte degli organi dello Stato verso i bisogni e le esigenze del nostro territorio.
Perché alla fine ha deciso di far giocare a Is Arenas?
Visto quanto segnalato dalla Lega circa l’indisponibilità dello stadio Nereo Rocco di Trieste, ho ritenuto di dover accogliere la richiesta della Società Cagliari Calcio e della Lega per i soli aspetti di mia competenza, subordinatamente al rilascio del nulla osta del prefetto per gli aspetti relativi all’ordine e alla sicurezza pubblica. Inoltre erano già stati venduti biglietti, e come sindaco mi sono posto un problema di ordine pubblico, e quindi ho deciso di salvare la partita consentendo l’utilizzo di Is Arenas. Facendomi carico da solo e personalmente, ripeto, di responsabilità che avrei dovuto invece condividere con altre istituzioni e organi che invece sono stati muti e assenti.
Perché non ha deciso qualche giorno prima?
Forse ci si dimentica che tutte le precedenti partite sono state autorizzate tra le 24 e le 48 ore prima. Addirittura, le partite col Napoli, Pescara e Catania sono state autorizzate il giorno della gara stessa. Non si capisce allora perché un’autorizzazione rilasciata più di 48 ore prima, come nel caso della Juventus, per la Lega calcio sia “troppo tardiva”. Tra l’altro, la richiesta ufficiale di utilizzo di Is Arenas da parte della Lega è stata inviata al Comune solo il 19 dicembre, e noi abbiamo deciso il giorno stesso. Quindi, non si capisce davvero dove sia questo ritardo irrecuperabile.
E' giunta voce di qualche attrito con la Lega Calcio. Ci può spiegare?
Personalmente domenica 16 avevo sentito il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, al quale avevo spiegato lo stato dell’arte, chiarendo che in quel momento non vi erano ancora le condizioni per autorizzare l’uso dell’impianto, ma che con il concorso di tutte le istituzioni, e in particolare del prefetto che è l’autorità di riferimento in materia di ordine pubblico, sarebbe stato possibile autorizzare la partita. Ho parlato anche con Claudio Lotito. Non ho mai avuto invece contatti con il direttore generale della Lega, Marco Brunelli, di cui ho letto alcune discutibili dichiarazioni sulla stampa. Posso sottolineare, semmai, di aver cercato di mettermi in contatto con i rappresentanti della Lega per tutta la giornata di giovedì 19, senza riuscirci. Questo nonostante la Lega avesse assicurato che ci saremmo mossi congiuntamente: invece, proprio mentre stavo firmando l’autorizzazione sono stato scavalcato dal comunicato della Lega. Al riguardo, ho tutti i documenti con tanto di protocollo, data e orario, che lo comprovano. Mi sorprende che di fronte alla mia autorizzazione, la Lega si sia chiusa nel rifiutare l’opzione Is Arenas, nonostante ci fossero i tempi per far giocare la partita a Quartu.
E come mai, secondo lei?
Voglio chiarire, in conclusione, che tutti i nostri sforzi non sono stati finalizzati a venire incontro alle esigenze del Cagliari Calcio, ma nell’interesse dei cittadini quartesi e di tutti i Sardi, che hanno nel Cagliari un simbolo della propria terra. Da questo punto di vista, l’atteggiamento della Lega è l’ennesimo sopruso ai danni dei Sardi. Non vorrei però che dietro questi atteggiamenti inaccettabili e incomprensibili ci fossero manovre di palazzo legate alle elezioni del presidente della Lega. In questo caso, Quartu, il Cagliari Calcio e i tifosi sardi sarebbero stati vergognosamente utilizzati come strumenti per lotte interne che non ci interessano minimamente.
Twitter: @danigamberini






