Povero Milan dalle sue radici incerte

L’indimenticabile anno di grazia 2010 della storia interista è riecheggiato nella Sala Alessi di Palazzo Marino, sede dell'amministrazione civica di Milano, questo pomeriggio con l’assegnazione dell’Ambrogino d’oro al club nerazzurro. Un riconoscimento che ha, giustamente, galvanizzato il presidente Moratti. Un’ebbrezza trascinante, forse troppa, che lo ha portato a identificare l’Inter nella città lombarda e ad affermare che: “I tifosi dell'Inter sono sempre stati considerati i milanesi veri... L'Inter ha sempre rappresentato l'orgoglio dello sport milanese, ha più radici l'Inter per la città che il Milan anche se poi, comunque, anche la squadra rossonera ha fatto bene”. Eh sì caro presidente, anche il Milan, in fondo, ha fatto bene.

Ce lo conceda. Nel suo piccolo e con le sue origini non ben definite ha concesso anche lui spruzzate d’orgoglio e lampi di visibilità sportiva, a livello mondiale, alla città meneghina: grazie a 18 trofei internazionali, al banale merito di aver portato in terra italiana la prima Coppa dei Campioni e di essere (secondo il sondaggio di “Sport+Markt”) la squadra italiana più amata nel mondo, settima nella classifica generale dei 20 top club europei. Sì, forse anche il Milan ha fatto bene, niente di trascendentale ma pur sempre bravo questo vecchio club dalle radici incerte, nato nel dicembre del 1899 e che nove anni dopo diede vita, per la scissione di alcuni soci, a quella che oggi pare essere la vera squadra di Milano. Questa però è un’altra storia, probabilmente di fantasia….