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…con Giocondo Martorelli

…con Giocondo MartorelliTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 23 ottobre 2022, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

“La delusione in Champions è sicuramente la Juventus. Il Napoli invece sta facendo qualcosa di incredibile. L’Inter con i risultati positivi contro il Barça ha dato una svolta. Mi auguro per i tifosi della Juve che la squadra faccia bene contro il Benfica ed eventualmente che possa ottenere qualcosa di prestigioso in Europa League”. Così a Tuttomercatoweb l’operatore di mercato Giocondo Martorelli.

Il Napoli può sognare lo Scudetto?
“Ha tutte le carte in regola per sognare. C’è equilibrio, maturità. E Spalletti ha una rosa completa, la più completa. Ha giocatori di qualità in tutti i ruoli”.

Tra pochi giorni si tornerà a parlare assiduamente di mercato. Cosa si aspetta?
“Fino a metà novembre si continuerà a giocare e ci saranno partite importanti che possano dare un segnale. Li molte squadre avranno la possibilità di capire dove intervenire. Bisognerà valutare anche gli infortuni”.

Chi ha bisogno di rinforzi: viene subito in mente la Juve.
“Giocatori da Juve in giro ce ne sono pochi. E quando si riaprirà il campionato avrà a disposizione Di Maria e Chiesa. Poi sicuramente deve intervenire in alcuni reparti. E occorre un altro difensore centrale. Però già se rientra Pogba a centrocampo i problemi sono risolti”..

Serie B: che campionato è?
“Un campionato fantastico, che mi affascina. Non c’è ancora la squadra che possa dire di andare in A a mani basse. Pensiamo a risultati che sulla carta potrebbero sembrare scontati e poi il campo ne determina altri”.

Delusioni: il Cagliari.
“Si, come il Benevento che nonostante il cambio di allenatore non sta ottenendo i risultati sperati. A Cannavaro va dato tempo per capire quale possa essere il suo valore. Così come occorre tempo a De Rossi, che intanto ha ottenuto una vittoria importante contro il Cosenza”.

Un po’ di scoramento anche a Palermo, dove la squadra a disposizione di Corini non è completa.
“In difesa occorrono rinforzi. Mi auguro per il Palermo, una piazza straordinaria, che torni a lottare per andare in Serie A. Il tempo non è stato dalla loro parte”.

Proprietà ambiziosa, allenatore di livello e management di ottima fattura. Un direttore sportivo con esperienza avrebbe aiutato?
“Giovanni Gardini (il direttore generale, ndr) ha tutte le qualità per valutare il lavoro del suo direttore sportivo. Le decisioni vanno prese a lungo termine e se il Direttore Gardini riterrà che il lavoro non è quello che si aspettava provvederà a prendere una soluzione alternativa per ciò che riguarda il ds. Non è tanto il nome di grido, ma è questione di competenza. E in generale c’è poca competenza, molti direttori conoscono poco i calciatori. Ma il discorso sarebbe lungo. Il Palermo ha avuto grandissimi dirigenti da Foschi a Sabatini e Perinetti. Se un giorno Gardini vorrà cambiare direttore sportivo dovrà andare a cercare un profilo che sia competente al di là del nome”.

Oggi la figura del direttore sportivo sta un po’ scemando?
“Si, perché i presidenti vogliono essere molto partecipi nelle trattative. E quindi tante volte si legano agli agenti puntando sulle loro conoscenze. E così si innescano meccanismi tali che i dirigenti vengano bypassati. Ma la figura del direttore sportivo ci vuole, sempre”.

In C bisogna fare i conti con i regolamenti.
“Mi stupisco e forse alla mia età non dovrei, di come non ci si renda conto che il livello tecnico scade anno dopo anno. Questo aspetto di imporre i 2002 e i 2003 è un’assurdità. Non c’è meritocrazia. Bisogna intervenire subito per cambiare queste regole assurde. Abbiamo fatto una questione di Stato sulla Superlega perché volevano cancellare la meritocrazia. Non consentire a ragazzi bravi a dispetto di quello più giovani di far vedere le proprie qualità al di là per colpa di regolamento assurdi rende questo sport poco piacevole da vedere. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

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