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Paolo Condò: "Felice per Pioli ma Rangnick era una buona idea"

Paolo Condò: "Felice per Pioli ma Rangnick era una buona idea"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 26 luglio 2020, 08:20Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte milannews.it

Nel corso di una lunga intervista a Milannews.it, Paolo Condò ha parlato anche della vicenda che ha visto protagonista Ralf Rangnick, ecco il suo pensiero:

“Io sono fra quelli che sono contenti che Pioli sia stato confermato, dopo quello che ha fatto è un atto di giustizia e soprattutto permette al Milan finalmente di non ripartire da zero ma da una base molto solida. Che sia un quinto, un sesto o un settimo posto anche quest’anno sarà un piazzamento europeo, ma quest’anno il Milan giocherà l’Europa League, e ci sono una quantità di punti fermi, Donnarumma, Romagnoli, Theo, Bennacer, Rebic, Calahnoglu, Kessie, cominciano ad essere tanti i giocatori che io posso ipotizzare in una squadra da scudetto. Bisognerà comprarne altri tre o quattro e proseguire il lavoro di Pioli, perché se si va a vedere la rosa della Juventus ci sono 14 punti fermi, mentre il Milan ne può contare circa la metà ormai. Ciò non toglie che l’idea di Rangnick era un’idea buona. È un’idea buona perché io credo molto nella contaminazione e non mi sono piaciuti tutta una seria di commenti che ho letto: “Teniamo gli allenatori italiani, che resti in Germania e così via”. Se andiamo a guardare il campionato giustamente considerato il più bello di tutti, la Premier League, la Premier la vincono tecnici italiani, la vince Mourinho che è portoghese, Guardiola che è catalano, Klopp che è tedesco. È sicuramente il calcio più evoluto di tutti perché l’evoluzione nasce dalla contaminazione. Il problema secondo me, anche se non so perfettamente com’è andata tutta la storia, è stato lo stesso Rangnick ad un certo punto a rendersi conto della situazione. Lo stesso giorno avevo scritto un articolo in cui ricordavo due precedenti, quello di Guardiola che arriva al Bayern dopo che Heynckes aveva centrato la tripletta vincendo tutto, e molti anni fa quando Maifredi arriva alla Juve dopo che Zoff aveva vinto due coppe. Quando una squadra sa già che il suo futuro sarà diverso, con un altro tecnico, e ottiene grandi risultati come quelli che ha ottenuto il Milan dopo il lockdown, per quello che subentra diventa complicatissimo. Forse anche lo stesso Rangnick ad un certo punto si è spaventato”.

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