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RBN - Ricciardi (OMS): "Al Genoa vero e proprio focolaio. Possibile stop per due settimane"

RBN - Ricciardi (OMS): "Al Genoa vero e proprio focolaio. Possibile stop per due settimane"TUTTO mercato WEB
mercoledì 30 settembre 2020, 10:56Altre Notizie
di Alessandra Stefanelli
Archivio Stile Juventus 2020
Radio Bianconera
Archivio Stile Juventus 2020
Professor Walter Ricciardi, membro Oms e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, ai microfoni di "Stile Juventus".
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Il professor Walter Riccardi, membro dell’OMS e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha parlato ai microfoni di Radio Bianconera nel corso di ‘Stile Juventus’ del boom di contagi che si è registrato ieri in casa Genoa: “Innanzitutto dobbiamo circoscrivere questo focolaio perché di focolaio si parla, bisogna capire con chi questi giocatori sono entrati in contatto, serve un’attenta inchiesta epidemiologica. Poi dal punto di vista regolamentare è un’incognita, c’è di fatto quasi un’intera squadra che si trova inabilitata, quindi sarà una sfida per le autorità calcistiche anche da questo punto di vista. È una situazione che con l’attuale circolazione del virus non è da escludere che si possa ripetere. Avete visto cosa sta succedendo in Francia, Spagna, Regno Unito dove sono state bloccate le attività che prevedano più di sei persone insieme, per cui è un momento in cui dobbiamo essere lucidi e razionali”.

Il professor Bassetti ha parlato di Waterloo dei tamponi. C’è il rischio di rinviare qualche giornata?

“Io penso di sì. Bisogna intanto approfondire quali siano stati i contatti tra i giocatori del Genoa e quelli del Napoli. Bisogna escludere che ci siano altri giocatori contagiati che poi possono contagiare altri, è una questione da approfondire. È una situazione inedita così come è inedito tutto quello che siamo vivendo”.

Voi scienziati che vivete questa realtà quanto siete preoccupati per questo autunno?



“Io dicevo già in tempi non sospetti che questo sarebbe successo, è un virus molto insidioso che è stato rallentato dal nostro lockdown e dai comportamenti degli italiani che sono stati molto rispettosi delle regole. Poi però per la necessità di riprendere le attività abbiamo abbassato la guardia, fortunatamente non è avvenuta una diffusione al livello degli altri Paesi. Sicuramente bisognava essere più chiari e bisognava limitare la mobilità turistica in Paesi come la Croazia, che avevano abbassato le misure di sicurezza. Incoraggiando il turismo per non far perdere la stagione era chiaro che si sarebbe fatto circolare il virus. A luglio l’età media degli infettati era sui 20-30 anni, quindi erano soprattutto i ragazzi che erano stati in vacanza. Ora è risalita a 40 perché sono stati contagiati i familiari”.

C’è quindi davvero il rischio di uno stop per il campionato?

“Con l’attuale circolazione del virus non ci possiamo permettere il pubblico allo stadio, ma secondo me rispettando le misure possiamo continuare a porte chiuse o con un minimo di pubblico”.

Clicca sul podcast in calce per l'intervento completo.

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