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Esame per procuratori, Marzotto: "Presentato ricorso al TAR"

Esame per procuratori, Marzotto: "Presentato ricorso al TAR"TUTTO mercato WEB
venerdì 8 marzo 2019, 23:40Altre Notizie
di Raimondo De Magistris

Oltre 800 persone nella giornata di ieri hanno partecipato all'esame di abilitazione per diventare agente sportivo. Un test che in queste ore ha prodotto discussioni e un ricorso al TAR avanzato dall'avvocato Di Cintio. Il motivo? La retroattività. Perché chi s'è iscritto al registro dei procuratori quando la FIFA aveva imposto la sua deregulation adesso, in caso di mancato superamento di esame, rischia di dover chiudere tutto. Anche se ha degli assistiti o dei dipendenti. Ne abbiamo parlato col procuratore Giuseppe Marzotto, agente tra gli altri Alessandro Tripaldelli che a gennaio s'è trasferito dal PEC Zwolle al Crotone (ma è di proprietà del Sassuolo).

Cosa è successo?
“Con la legge di bilancio Gentiloni 2017 si è cercato di rimettere in ordine una situazione di deregulation voluta dalla FIFA nel 2015. Non torna il fatto che in questo bando è stato richiesto che l'esame venisse fatto anche da tutti coloro che si fossero iscritti nei registri dei procuratori dal 2015 in poi. E' una retroattività che ha creato grossi problemi a chi negli ultimi anni si è messo a lavorare come agente, avendo dunque dei giocatori e delle situazioni da portare avanti. Tutto questo è stato messo in piedi per tagliare le gambe a chi si era regolarmente iscritto e ha lavorato negli ultimi anni e la modalità con cui è stato fatto questo esame, a cui io ho partecipato nonostante abbia fatto ricorso al TAR, ne è la prova. Noi stiamo dicendo che questo esame non va bene per chi era già regolarmente iscritto ai registri. Noi dobbiamo fare un esame CONI e poi ognuno deve andare alla singola federazione dove si dovrà fare un nuovo esame orale. Prima della deregulation non era così, allora perché loro non hanno rifatto l'esame? Tra l'altro l’ultimo anno, e ci sono tanti esempi, la FIGC non faceva più iscrivere nessuno. Se tu avessi voluto iscriverti l’anno scorso con la deregulation ancora in vigore la FIGC rigettava la richiesta con nessuna motivazione perché erano solo in attesa di fare questo esame”.

Dunque se un procuratore dovesse essere bocciato a questo esame potrebbe semplicemente andare all’estero?
"Tutte queste pensate portano a far sì che un procuratore, se si vede costretto a chiudere in Italia, troverà delle altre soluzioni, come andare all’estero dove ci sono almeno una decina di federazioni, come ad esempio l’Inghilterra, dove c’è ancora la deregulation della FIFA. Dunque il danno è doppio perché se pensano che così tutti quelli che facevano questo lavoro smettono di farlo hanno fatto male i conti. Noi siamo molto fiduciosi per quanto riguarda il ricorso del TAR, altrimenti una conseguenza sarà andare all’estero e lavorare da lì togliendo al fisco italiano possibili entrate”.

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