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Il magic moment di Nzola. Un anno di critiche per portare la Fiorentina in finaleTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 9 maggio 2024, 09:08Serie A
di Andrea Losapio

Il magic moment di Nzola. Un anno di critiche per portare la Fiorentina in finale

Nel calcio ci sono i momenti. Ci sono le critiche e ci sono gli osanna. C'è un tempo per guardare le partite alla televisione, un altro per determinare, come Joselu al Bernabeu ieri sera. Oppure come Nzola, nel più piccolo Jan Breydel Stadium. Sognare di rincorrere una coppa, sia dalle grandi orecchie oppure un più semplice vaso dalla forma allungata, permette di avvicinarsi nuovamente al gioco, di riconciliarsi con questo. Non è un caso se oramai tutti vogliono andare allo stadio, se sono quasi tutti pieni anche nella nostra vituperata Serie A.

Le notti d'Europa hanno un sapore diverso. Lo hanno, appunto, anche per M'Bala Nzola. Arrivato per 13 milioni di euro, fra lo scetticismo generale, più di una volta criticato per prestazioni al di sotto della sufficienza. C'era anche chi scherzava sul fatto di non volere andare in Coppa d'Africa per concentrarsi sul club. D'altro canto la stessa Fiorentina, a gennaio, è andata forte su Belotti perché né Beltran né Nzola davano delle sensazioni positive. L'argentino non è mai stato in discussione, se non come numero nove pure (meglio da seconda punta), l'angolano invece è finito subito sul banco degli imputati. Giusto? Sbagliato?


Nick Hornby, che di calcio se ne intende, ha scritto anche altri libri oltre a Febbre a 90. Uno di questi è "Non buttiamoci giù". Ed è lo spirito con il quale i calciatori dovrebbero prendere il calcio. Non è semplice, non è scontato. Quando sei al centro delle critiche, nell'occhio del ciclone, tutto diventa più difficile. Prosaicamente bisogna ricominciare dalle basi, dall'autostima, da un tocco in area che diventa il 3-2 a Firenze dopo avere colpito il palo, dal correre verso il pallone al ritorno, quando Mechele fa capire perché la sua carriera non è mai decollata oltre il Bruges. Fallo ingenuo, ma lì bisogna esserci.

È un magic moment, per Nzola. E il calcio è bello perché offre sempre una seconda possibilità.