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Un anno dopo è ancora tutto da rifare: la Roma continua a sbagliare stagione dopo stagione

Un anno dopo è ancora tutto da rifare: la Roma continua a sbagliare stagione dopo stagioneTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
venerdì 19 giugno 2020, 13:36Il corsivo
di Andrea Losapio

Un anno fa la Roma era a un bivio, con tante possibili cuspidi. E un obiettivo vero, quello di dare la panchina a Gian Piero Gasperini, terzo nome inizialmente, divenuto poi primo quando la scelta di rimanere a Bergamo era oramai irrimediabile. C'era un problema nel tornado post eliminazione in Champions League, con Monchi che va via e Di Francesco che saluta contestualmente. Può essere sempre colpa di allenatori e direttori sportivi? Perché quello che sta succedendo a Petrachi non è che la naturale evoluzione di quanto visto un anno fa. Primo alone di diffidenza, risultati discreti, luna di miele per tre quattro mesi, un ciclo di sconfitte, critiche per tutti.

Sembra che alla Roma non ci sia memoria. Accanendosi ostinatamente sui capri espiatori piuttosto che capire che la situazione ha delle grosse pecche, le lacune che arrivano dalla mancanza di Pallotta - non si fa vedere nella Capitale da due anni, compiuti peraltro qualche giorno fa - e da una continua lotta di potere, con tantissime teste che vogliono decidere ma che hanno responsabilità limitate. Petrachi ha fatto qualche errore, soprattutto nella strategia comunicativa, è inutile cercare il paravento. E sulla liceità della decisione non è giusto discutere, visto che le dinamiche e le correnti dentro il club non sono semplificabili. Ma la domanda è sempre quella: è possibile, stagione dopo stagione, ritrovarsi sempre daccapo?

Lo è per i calciatori, nel tourbillon di trattative e di esuberi - quest'anno sono 15 - che ogni anno regala una danza improvvisata. Lo è per gli allenatori, che non trovano grande continuità: Fonseca è diventato da quasi idolo a fessacchiotto nel giro di qualche settimana. Lo è per i direttori sportivi, che fanno un mercato ogni volta alla ricerca del punto di incontro. Lo è per le casse societarie, sempre martoriate nel corso degli anni, pure quando ci sono cessioni di alto livello come Salah e Alisson. La Roma, in un decennio, non ha fatto passi concreti in avanti. Non c'è un trofeo da alzare e lucidare, la gestione economica non brilla, i giocatori vanno e vengono, faticando a legarsi. E pure quelli legati, come Totti e De Rossi, vengono fatti fuori.

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