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Calcagno (AIC): "Calcio italiano molto fragile, Gravina va nella giusta direzione"
Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, ha parlato stamattina ad un evento presso l'Università degli Studi di Firenze, sfiorando anche il tanto dibattuto tema della nuova agenzia di controllo economico-finanziario che il Governo italiano vorrebbe imporre al posto della COVISOC. Di seguito le sue dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa Italpress.
Dice Calcagno: "Il sistema calcistico sta vivendo un’epoca di grande cambiamenti e le decisioni che verranno prese in questa fase condizioneranno intere generazioni del calcio, e ciò riguarda giocatori, allenatori, società e piazze. Per tali cambiamenti servirà unità di intenti in tutte le componenti federali. Il sistema interno è molto fragile dal punto di vista economico finanziario. Nel corso dell’ultimo Consiglio federale è stato approvato all’unanimità il documento programmatico presentatoci dal presidente Gravina che va nella giusta direzione, un documento che ci farà capirà chi potrà davvero fare calcio in futuro".
Prosegue e conclude il numero uno dell'Assocalciatori: "Non ha molto senso parlare di riforma dei format dei campionati se prima non ci si rende conto chi ha veramente capacità di fare calcio professionistico in futuro. Le sfide che ci attendono sono di natura economico finanziario ma anche tecnico-sportiva, e fra queste la sfida di valorizzare tutta la filiera giovanile con i vivai italiani che stanno patendo una crisi come mai attraversata. La Lega di serie A deve aiutare il lavoro che stanno facendo per Lega serie B e Lega Pro per allargare la base dei giocatori convocabili nelle nostre nazionali visto l’aumento sempre maggiori di utilizzo di stranieri. In questo senso il minutaggio di Under 21 stranieri è superiore al minutaggio di utilizzo di Under 21 italiani, e questo abbassa poi le possibilità di convocazioni in Nazionale maggiore di Luciano Spalletti".
Dice Calcagno: "Il sistema calcistico sta vivendo un’epoca di grande cambiamenti e le decisioni che verranno prese in questa fase condizioneranno intere generazioni del calcio, e ciò riguarda giocatori, allenatori, società e piazze. Per tali cambiamenti servirà unità di intenti in tutte le componenti federali. Il sistema interno è molto fragile dal punto di vista economico finanziario. Nel corso dell’ultimo Consiglio federale è stato approvato all’unanimità il documento programmatico presentatoci dal presidente Gravina che va nella giusta direzione, un documento che ci farà capirà chi potrà davvero fare calcio in futuro".
Prosegue e conclude il numero uno dell'Assocalciatori: "Non ha molto senso parlare di riforma dei format dei campionati se prima non ci si rende conto chi ha veramente capacità di fare calcio professionistico in futuro. Le sfide che ci attendono sono di natura economico finanziario ma anche tecnico-sportiva, e fra queste la sfida di valorizzare tutta la filiera giovanile con i vivai italiani che stanno patendo una crisi come mai attraversata. La Lega di serie A deve aiutare il lavoro che stanno facendo per Lega serie B e Lega Pro per allargare la base dei giocatori convocabili nelle nostre nazionali visto l’aumento sempre maggiori di utilizzo di stranieri. In questo senso il minutaggio di Under 21 stranieri è superiore al minutaggio di utilizzo di Under 21 italiani, e questo abbassa poi le possibilità di convocazioni in Nazionale maggiore di Luciano Spalletti".
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