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Milan, ansia da prestazione… Napoli, solo Ancelotti! Aspettando il Golden Foot…

Milan, ansia da prestazione… Napoli, solo Ancelotti! Aspettando il Golden Foot…TUTTO mercato WEB
mercoledì 6 novembre 2019, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Partiamo dal fondo… L’11 e il 12 novembre sarò ospite al Golden Foot dell’amico Caliendo! A dire il vero, il merito va a Calcio2000 e ai suoi fedelissimi lettori… Siamo partner dell’evento, un grande orgoglio!!! Non posso svelare nulla ma, sicuramente, sul prossimo numero della vostra/nostra rivista ci sarà un’intervista da leccarsi i baffi. Non vedo l’ora di trovarmi di fronte a questo fuoriclasse che ho inseguito per anni e che, finalmente, avrò l’onore di intervistare. Come si suol dire, Stay Tuned!!! Passiamo alle “questioni di casa nostra”. In estate mi ero sbilanciato. Mi aspettavo un Napoli protagonista in questa stagione. Una rosa di grandissima qualità (ha tenuto i migliori e ha preso profili interessanti) e, al comando, un allenatore che sa come si vince. Ai primi di novembre, il panorama in casa azzurra non è incoraggiante. Tanti musi lunghi, mille polemiche e un ritiro che è stato mal digerito da Ancelotti, uno che preferisce altri metodi per affrontare le crisi di risultati… Cosa sta accadendo al Napoli? Chiaramente, non vivendo la quotidianità partenopea, diventa difficile rispondere. Indubbiamente la pressione è tanta, forse troppa. Il popolo azzurro pretende un trofeo importante, sogna di riassaporare le emozioni provate nell’era Maradona. I vecchi gagliardetti con lo Scudetto sono impolverati… C’è voglia di festeggiare qualcosa di grande e, appena le cose non vanno per il verso giusto, scatta la disperazione o, peggio, la contestazione contro tutto e tutti. Ancelotti è un tipo sereno, calmo, riflessivo ma è conscio del fatto che, quest’anno, non può presentarsi a fine stagione con le mani vuote. Io credo in lui e continuo a pensare che, in circolazione, ci sono pochi allenatori del suo livello (e non solo per il palmares che può sbattere in faccia a tanti colleghi). Sentire Cassano che indica il figlio Davide come non all’altezza del ruolo di “secondo” mi ha lasciato perplesso, così come il “caso Insigne”, esagerato nei modi e nei contenuti, o il parlare continuamente dei rinnovi di Mertens e Callejon che tardano ad arrivare. Sono tutte distrazioni.

Per vincere, in qualsiasi squadra, serve armonia, quella che Ancelotti porta con sé da sempre… Io lo lascerei fare, sempre e comunque… Le regole ferree, i ritiri, le strigliate, le polemiche le lascerei perdere. Che sia Ancelotti a gestire la baracca, nel bene e nel male, senza “infiltrazioni”. L’ultima parola deve essere la sua, sempre e comunque… Lasciatelo lavorare con chi vuole e come vuole…
Se ho piena fiducia in Ancelotti, spero tanto che Pioli non si perda nel nulla… Situazione diversa. Ho sofferto nel vedere Calabria coperto di fischi. Un ragazzo d’oro che si butterebbe nel fuoco per il Milan e i suoi compagni. Lui è il simbolo di un Milan in “ansia da prestazione”. Tutti i giocatori della rosa rossonera sanno che potrebbero fare qualcosa di eccezionale ma, appena arriva il momento di concludere, vengono “rapiti” dalla paura di sbagliare e, alla fine, sbagliano… Non è facile, San Siro è come una bella donna… La desideri, faresti di tutto per averla ma, quando te la trovi davanti, disponibile e sensuale, ti chiedi se sarai all’altezza… Metafora sessuale a parte, il Diavolo è nei guai. Lo ripeto da quest’estate: la rosa è mediocre. Tolti due elementi (Donnarumma e Romagnoli), gli altri sono ragazzi di buone speranze o giocatori in cerca di riscatto o, peggio, presunte stelle che si accendono quando vogliono (Suso). Così, non si va da nessuna parte. Maldini ha preso Theo (buono). Il resto degli acquisti deve ancora essere valutato con attenzione ma l’impressione è che manchi il DNA rossonero!!! Penso a Leao. In tanti, guardandolo contro la Lazio, hanno pensato: “Avessi io quel fisico e quelle qualità, entrerei in campo con la bava alla bocca…”. Ci risiamo, è una questione di “ansia da prestazione”. Il problema è che gli altri, quelli che corrono per la Champions League, quest’ansia non ce l’hanno…

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