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Non è un paese per vecchi... o forse sì?

Non è un paese per vecchi... o forse sì?TUTTO mercato WEB
mercoledì 2 settembre 2020, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Tanti anni fa, un direttore di un noto quotidiano cartaceo, mi disse: “Il calciomercato è una distrazione che ci fa tornare bimbi”. Non ho mai compreso fino in fondo quelle parole ma, di sicuro, mi sento un bimbo felice in questo momento… Nonostante tutte le malelingue, la Serie A sta generando appeal e poco importa se i nuovi protagonisti sono attempati calciatori con tante primavere sulle spalle. Non è un paese per vecchi (titolo di un bellissimo film dei Coen, anno di grazia 2007), gridano i detrattori più accaniti. Beh, a mio parere, il nostro Paese, è perfetto per i vecchi… Chissenefrega se Ibra è ad un passo dai 40 o se Suarez ha gli stessi anni di Higuain, dato per “bollito” da un anno. Pure Vidal non è più un giovincello, eppure fa sognare il popolo nerazzurro (e Conte). Insomma, a me questa Serie A di campionissimi ultratrentenni mi piace… In fin dei conti, mi pare che Cristiano Ronaldo (classe 1985) abbia dimostrato che, se hai talento, l’età non incide più di tanto. Copia e incolla per Ibra che, infatti, è stato pagato tanto per tornare a vestire il rossonero. Aspetto anche il ritorno, a pieno regime, di Chiellini, tanto per restare in tema di campioni navigati. Certo, i giovani sono il futuro del calcio ma i “vecchietti dai piedi buoni” fanno sempre comodo…
Delineare Messi come un “vecchietto” sarebbe un insulto. Il tempo non trascorre per le divinità. Eppure, anche la Pulce, non è più di primo pelo (battuta orrenda). Lo scorso 24 giugno ha festeggiato i 33 anni. Tuttavia, per Leo, c’è la fila… Tutti sperano di avere le carte in regola, soprattutto a livello di conto in banca, per strapparlo alla Liga.

Ecco, soffermiamoci sulla Liga. Fino a qualche tempo fa, i miei cari amici spagnoli mi deridevano: “Siete un campionato farsa, con giocatori che sono noti solo nello Stivale”. Oggi, i miei cari amici spagnoli non sorridono più. Hanno perso, nell’ordine, Neymar, Cristiano Ronaldo e, salvo miracoli, pure Messi lascerà la Liga. I tre assi più lucenti del calcio mondiale non corrono più sui campi verdi spagnoli. Un bel problema per una federazione che dichiarava di essere al top. I tempi cambiano, i cicli finiscono e, altri, ricominciano. La Serie A non è ancora al livello della Premier League. Avrà mille problemi, non sarà perfetta ma, ripeto, a me piace… Nelle nostre squadre di prima fascia, c’è almeno un top player o, comunque, un giocatore quotato a livello internazionale. La maggior parte hanno tanti chilometri nelle gambe ma hanno ancora un carisma e una classe che molte promesse del futuro non avranno mai…
Godiamoci i CR7, gli Ibra, i Chiellini e tutti gli over 30 che arriveranno. Non giudichiamoli dalla carta d’identità ma da cosa riusciranno a fare in campo. Io credo in loro e spero che anche il migliore di tutti (non me ne voglia nessuno), ovvero Messi, scelga il campionato dei campioni maturi. Dai, ma che roba sarebbe avere, nello stesso campionato, CR7 e Messi… Magari non vinceremo ancora nulla a livello europeo, ma con quei due in Italia, la Serie A sarebbe seguita anche in Antartide…

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