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Rispetto per Pioli… Fiducia a Conte… Applausi a Gattuso

Rispetto per Pioli… Fiducia a Conte… Applausi a GattusoTUTTO mercato WEB
mercoledì 8 luglio 2020, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Secondo un vecchio adagio del calcio, “… l’allenatore influisce per il 10% sul rendimento di una squadra”. Forse era così qualche decennio fa, quando l’allenatore aveva compiti meno “strutturati” rispetto al presente. Oggi, nel calcio moderno, il tecnico non è solo quello che fa le formazioni o organizza le sedute di allenamento. Il suo ruolo all’interno della società è fondamentale. Gestisce tutto, è l’anima pulsante del gruppo e la mente della squadra. L’incidenza degli allenatori sui risultati in campo è aumentata in maniera esponenziale. Per questo motivo non mi sono stupisco dei 12 milioni di euro all’anno a Conte o dei circa 23 che percepisce, ogni stagione, Guardiola (tanto per fare due esempi calzanti)…
Mi stupisco invece del trattamento, vergognoso, adottato nei confronti di Pioli. Cito testuali parole che rimbalzano su più media: “Se farà benissimo in questo finale di stagione, potrebbe restare come ‘secondo’ di Rangnick’….”. Ma stiamo scherzando? Nulla contro al guru tedesco che dovrebbe prendere in mano il Milan (verdetto quando lo vedrò all’opera) ma rispetto per Pioli. Pensare di giudicare un navigato ed esperto allenatore come Pioli per quello che farà nelle prossime partite è un insulto alla sua professionalità. Forse qualcuno dovrebbe andare a riguardarsi la carriera dell’ex difensore, tra le altre, di Juventus e Hellas Verona. Allena dal 2003, è stato sulla panchina di club come Parma, Palermo, Bologna, Lazio, Inter, Fiorentina e, ora, Milan. Il suo curriculum è importante. Difficile trovare un suo ex giocatore che non lo stimi (non solo come uomo ma come tecnico). Quindi, ripeto: rispetto per Pioli. Offensivo pensare che possa “… restare come assistente”. Non scherziamo… Idem per Maldini che non farebbe mai l’ambassador.

Se Gazidis, supportato dal fondo Elliott, vuole la rivoluzione, faccia pure ma rispetto per chi ha guadagnato, sul campo, lo status di “attore protagonista” e non potrà quindi mai tornare a fare la “comparsa”.
Passiamo a Conte. Di colpo, tutti a criticare Conte. Dal classico “… guadagna troppo” al divertente “… non ha più la foga di un tempo”. Scusate, ma l’avete visto dopo la sconfitta con il Bologna? Se avesse potuto, avrebbe appeso al muro, ad uno ad uno, ogni suo giocatore. Fiducia a Conte, non è un bluff. Parliamo di un allenatore che fa la differenza, che sa cambiare il volto delle squadre che prende in mano. L’Inter di oggi, seppur con qualche limite, rispecchia il modo di pensare calcio del suo condottiero. Concordo sulle parole, spesso fuori luogo, che usa lo stesso Conte ma, sul suo valore, non ho dubbi. Fiducia a Conte, sempre e comunque…
Chiudo con Gattuso. Fossi un tifoso del Milan sarei adirato con la società rossonera che, senza insistere più di tanto, ha lasciato andare un tecnico destinato a diventare uno dei primi della pista. A Napoli è stato accolto con un pizzico di diffidenza. Bene, ora è amatissimo. Perché? Perché è un tecnico vero, che studia gli avversari, sa mettere in campo al meglio la sua squadra e, fatto non banale, sa farsi ascoltare. L’uomo è immenso ma l’allenatore non è da meno. Se De Laurentiis lo accontenterà a livello di mercato, attenzione al Napoli. Aggiungo: fossi nel Barcellona, non sarei affatto tranquillo all’idea di affrontare il Napoli di Gattuso…

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