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Antenucci si sfoga: "Qualcuno non ha voluto finissi la carriera alla SPAL"

Antenucci si sfoga: "Qualcuno non ha voluto finissi la carriera alla SPAL"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 13 luglio 2019, 16:45Serie A
di Davide Soattin
fonte inviato a Ferrara
Il nuovo attaccante del Bari ha espresso tutta la sua amarezza in un post apparso sul proprio profilo Instagram

Mirco Antenucci e la SPAL si lasciano dopo tre stagioni ricche di gioie e grandi soddisfazioni e, attraverso un messaggio apparso sul proprio profilo Instagram, il nuovo attaccante del Bari non ha mancato di esternare tutta la sua delusione per un rapporto professionale che avrebbe potuto avere tutt’altro epilogo.

Eccone un estratto: “Quello che ho vissuto a Ferrara è stato un pezzo di vita che mi è entrato dentro e mai uscirà dalla mia mente e dal mio cuore. Mi avete adottato fin dal giorno della presentazione al Castello, da lì ho scritto ed abbiamo scritto la storia. Aver indossato la fascia di capitano per un anno e mezzo e aver rappresentato la squadra e la città è stata una grande responsabilità della quale sono andato fiero. Ho messo sempre la SPAL prima di tutto".

"Avevo espresso il desiderio - ha aggiunto il bomber - di voler chiudere la mia carriera con questa maglia. Avevo dichiarato che non avrei voluto indossarne un’altra diversa. Era quello che sentivo e che volevo. Ma così non sarà. Qualcuno non ha voluto la stessa cosa, lo stesso epilogo di una storia bellissima, e mi ha fatto capire che non rientravo più nel progetto. Nel calcio non c’è sempre riconoscenza e per il bene della SPAL mi sono fatto da parte. Mai avrei pensato ci potesse essere un addio ma così è stato.

"Ne abbiamo fatta di strada insieme - ha concluso il capitano - e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo. Siamo partiti coltivando speranze di salvezza in B, da neopromossi. Ci salutiamo dopo 36 gol, tre stagioni straordinarie, una promozione storica che ha riportato il club in A”.

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Quello che ho vissuto a Ferrara è stato un pezzo di vita che mi è entrato dentro e mai uscirà dalla mia mente e dal mio cuore. Mi avete adottato fin dal giorno della presentazione al castello, da lì ho scritto ed abbiamo scritto la storia. Aver indossato la fascia di capitano per un anno e mezzo e aver rappresentato la squadra e la città è stata una grande responsabilità della quale sono andato fiero. Ho messo sempre la Spal prima di tutto. Avevo espresso il desiderio di voler chiudere la mia carriera con questa maglia. Avevo dichiarato che non avrei voluto indossarne un’altra diversa. Era quello che sentivo e che volevo. Ma così non sarà. Qualcuno non ha voluto la stessa cosa, lo stesso epilogo di una storia bellissima, e mi ha fatto capire che non rientravo più nel progetto. Nel calcio non c’è sempre riconoscenza e per il bene della Spal mi sono fatto da parte. Mai avrei pensato ci potesse essere un addio ma così è stato. Ne abbiamo fatta di strada insieme e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo. Siamo partiti coltivando speranze di salvezza in B, da neopromossi. Ci salutiamo dopo 36 gol, tre stagioni straordinarie, una promozione storica che ha riportato il club in Serie A. Grazie ad una città che ha abbracciato la mia famiglia facendola sentire a casa, nella quale sono cresciute le mie bimbe Camilla e Sofia: loro e mia moglie Eleonora amano Ferrara. Voglio ringraziare tante persone. La famiglia Colombarini, esempio di umiltà e sacrificio. Alessandro Andreini, team manager e un ragazzo speciale, i fisioterapisti Daniele, Maurizio, Matteo e Piero, i due super kitman Marco e Tommy, i Dott. Paolo e Raffaella, Alessandro il giardiniere, il mitico Luca Pozzoni, Davidone il grande, Roby Rizzati e Gabriele Anania, gli amici che ho avuto il piacere di incontrare fuori dal calcio e tutti i miei ex compagni di squadra. Voi, tifosi meravigliosi che mi avete fatto sentire come il vostro Re. Dal primo all’ultimo gol, dalla prima all’ultima corsa sotto la Ovest. Non esiste addio per le persone che si amano. Mirco 7⃣🐺

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