Barone e l'enorme vuoto nella dirigenza della Fiorentina. Chi può raccogliere il testimone

Il mondo della Fiorentina piange la scomparsa del suo direttore generale Joe Barone, scomparso all'età di 57 anni. Tra i temi che inevitabilmente si apriranno da qui in avanti nel mondo Fiorentina anche l'individuazione del soggetto giusto per portare avanti le tante cause perorate fino a qualche giorno fa dal dirigente di Pozzallo, sia a livello prettamente sportivo fino ad arrivare all'aspetto organizzativo ma anche quello della cura delle relazioni politiche ed istituzionali.

Chi potrebbe assumersi gli incarichi che erano sempre gravati sulle spalle del braccio destro di Rocco Commisso? Detto che il proprietario della Fiorentina è comunque atteso in Italia a partire dalla giornata di domani, con la prima finalità che dunque verterà con ogni probabilità proprio sulla riorganizzazione della struttura societaria, qualche scenario lo si può già provare a immaginare.

C'è per esempio Daniele Pradè che secondo molti sarebbe il più indicato a raccoglierne il testimone, quantomeno fino al termine della stagione e in attesa che vengano rinnovati i quadri. D'altronde ha già nel suo bagaglio di esperienze un incarico simile: nel suo primo periodo da dirigente della Fiorentina, seppure formalmente fosse anche allora il 'direttore sportivo', ha nei fatti e nella sostanza assunto in diverse occasioni il ruolo operativo che si confà a un direttore generale. Allora con Macia molto addetto alla parte sportiva, potrebbe pensare di ripetere con il suo fido scudiero Nicolas Burdisso. Secondo alcuni possibile che subentri in prima persona Mark Stephan, da organigramma CEO della società e seconda carica attiva subito dietro al proprietario e presidente Commisso.