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Da blogger critico a guida del Benfica della reconquista: Roma, chi è il nuovo dg Tiago Pinto

Da blogger critico a guida del Benfica della reconquista: Roma, chi è il nuovo dg Tiago PintoTUTTO mercato WEB
mercoledì 18 novembre 2020, 18:15Serie A
di Ivan Cardia

Sorpresa a Lisbona, sorpresa nell’Urbe. Chiamatelo general manager, perché anche la nuova Roma è pur sempre all’americana, pure nelle cariche societarie. È questo il ruolo ufficiale in giallorosso di Tiago Pinto, che arriva dal Benfica dove era diretor-general para o futebol profissional. Direttore generale, e se in NBA il general manager guida la società a tutto tondo, sia negli aspetti sportivi che in quelli organizzativi, nella Roma il portoghese vestirà soprattutto questi panni. Come al Benfica, dove al suo fianco aveva Rui Costa in veste di ds. Scopriamo chi è il lusitano scelto dai Friedkin (in foto, il patron Dan) per guidare il nuovo corso della Roma.

36 anni, da blogger critico a uomo di fiducia del presidente del Benfica. Nato a Peso da Régua nel nord del Portogallo, Tiago Pinto non è un ex calciatore. Anzi, nella vita ha prima di tutto studiato: laureato in Scienze della Comunicazione, ha successivamente conseguito un Master in Economia e Gestione delle Risorse Umane all’Università di Porto. E proprio grazie alla comunicazione inizia il suo rapporto con il Benfica, il club di cui si è sempre dichiarato tifoso: “Sono un benfiquistas”, spiegava ad A Bola qualche tempo fa. Tutto comincia da un blog: quello personale in cui analizza e critica l’operato di Luis Filipe Vieira, presidente delle Aquile di Lisbona. Da socio, interviene spesso e volentieri all’assemblea generale del club, sempre contestandone la gestione. Il numero uno del Benfica è però affascinato da quel ragazzo che non ha paura di dire la sua: lo porta in società, e il blogger diventa ben presto uno dei suoi uomini di fiducia. Dal 2012 al 2017 guida la divisione polisportiva del club, poi succede a Lourenço Coelho nel ruolo di guida del calcio professionistico del Benfica.

Con Rui Costa fino alla reconquista. Diventato col passare degli anni vicinissimo al presidente, e inevitabilmente anche a Jorge Mendes, che quando si parla di calcio portoghese è sempre presente, Tiago Pinto è uno dei volti (appassionati) della rifondazione del club, votata a un progetto più giovane e redditizio. Negli anni precedenti è stato il cervello dietro i successi ottenuti dal Benfica in vari sport (oltre 50 i titoli conquistati), dal 2017 pensa solo al pallone e la divisione dei ruoli è abbastanza chiara: lui fa il dg, l’ex 10 della Fiorentina il ds. Le contaminazioni anche, perché lo stesso Pinto ha dichiarato come Rui Costa gli abbia insegnato ad aprire gli orizzonti, a immaginare possibile lo scambio di grandi campioni tra grandi club. La stagione simbolo è quella del 2018/2019, il titolo che a Lisbona chiamano quello della reconquista, perché a un certo punto della stagione sembrava impossibile. Invece, Pinto e Costa hanno l’intuizione: a gennaio chiamano dalla squadra B il tecnico Bruno Lage, da Setubal come un certo Mourinho. Vince il campionato. Detto del rapporto col presidente, tale da sorprendere molti per questo addio, in Portogallo parlano di Pinto come un dirigente giovane e ambizioso, ma anche un appassionato che per i giocatori farebbe di tutto. E infatti, al di là del ruolo, con la squadra ha sempre saputo costruire un rapporto: è verosimile, quasi scontato, che un ds arriverà ma, se i ruoli sono chiari, altrettanto evidente sarà necessaria l’alchimia che dovrà crearsi. Il cruccio resta quello di non avere interrotto la maledizione di Bela Guttman: da tifoso, Pinto avrebbe voluto farlo ma saluta senza aver regalato al club del suo cuore un trionfo europeo. Ora a lui spetterà un’altra rifondazione, questa volta della Roma.

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