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Baiocco: "Quando la Juve perde è sempre un fallimento. Vedo cose da cui ripartire"

ESCLUSIVA TMW - Baiocco: "Quando la Juve perde è sempre un fallimento. Vedo cose da cui ripartire"
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
giovedì 17 marzo 2022, 14:35Serie A
di Lorenzo Marucci

"Quando la Juve perde è sempre un fallimento. La Juve può solo vincere, ma tutti vogliono vincere. E le aspettative sulla Champions erano alte visto come è andato finora il campionato". Davide Baiocco, che in carriera ha vestito anche la maglia bianconera, si esprime così a Tuttomercatoweb.com. "Ma non è girata un granchè bene perché ci sono state occasioni per vincere. Ripeto, risuona perchè è la Juve. Il risultato è pesante ma la squadra di Allegri poteva passare; non è semplice accettare un 3-0 ma ci sono cose da cui ripartire. Sul 3-0 è facile commentare e dare colpe, ma ci vuole equilibrio"

Come si spiega il secondo tempo di ieri con poche occasioni?
"Ho giocato a calcio e conosco certe dinamiche: è ormai da una stagione che la Juve rincorre e non può permettersi di sbagliare una partita. Quando dai tanto anche mentalmente come nel primo tempo poi non è semplice andare avanti sempre su certi livelli. I giocatori non sono robot e possono subire un calo emotivo. Ecco c'è stato un insieme di cose e sono venute poi a mancare certe energie".

Di chi possono essere le maggiori "colpe"?
"In campo ci vanno sempre i giocatori, poi c'è lo staff tecnico e medico intorno a loro, ci sono i magazzinieri e poi c'è la società. Si è cambiato progetto ad inizio anno e quando si cambia significa che c'è stata una valutazione degli errori precedenti. Gli errori sono divisibili tra chi fa parte del gruppo, c'è corresponsabilità di tutti, ma basta poco comunque per spostare anche a livello di serenità l'andamento di una squadra"

In Europa perchè le italiane fanno così fatica?
"Gli Europei li abbiamo vinti col gioco propositivo però poi le squadre in Italia anche a livello giovanile sono legate al risultato e quello incide, anche su come alleni i ragazzi. A livello qualitativo c'è Berardi, c'è Jorginho che gioca all'estero. Se insomma vinci non analizzi i problemi: noi siamo bravi, c'è talento, ma c'è anche lavoro da fare. Il risultato a tutti i costi lo vedo anche nei giovani ed è un'assurdità".

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