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De Vita dalla Scozia: "Qui le porte chiuse non hanno senso: è drammatica"

ESCLUSIVA TMW - De Vita dalla Scozia: "Qui le porte chiuse non hanno senso: è drammatica"TUTTO mercato WEB
domenica 22 marzo 2020, 18:00Serie A
di Marco Conterio

Raffaele De Vita gioca nel Regno Unito dal 2004. Inghilterra poi Scozia. Tante tappe, l'ultima si chiama Falkirk. "Qui siamo solo io e mia moglie. La mia famiglia è a Roma, i miei parenti sono tra Calabria e Sardegna". Racconta la sua vita, quella di un calciatore con le valigie in mano, dall'altra parte della Manica, ai tempi del Coronavirus, per Tuttomercatoweb.co. E' uno stato d'allerta per tutti: era nata come una cosa per cui ti preoccupi ma da lontano. Ora tutti quelli che conosco sono bloccati ed è surreale".
Come la vivete lì?
"Qui siamo al 'lavatevi le mani e non andate in luoghi pubblici'. La paura è che degeneri come è accaduto in Italia. In settimana si sono chiuse le scuole e resteranno chiuse fino a settembre. Con le piattaforme online andranno avanti coi programmi. Però in città, in settimana, c'erano tanti ristoranti italiani con due tavoli prenotati e basta".
Come vive da italiano in Scozia, adesso?
"Oltre a giocare, ho iniziato anche ad allenare i ragazzi. Mi chiedono 'sei di origine italiana', quasi con paura di portarmi i figli. Purtroppo non ci vado da un anno, è da giugno che non ci sono. Per chi è più chiuso mentalmente, speriamo sia almeno una lezione".
Anche per voi calciatori cambia tanto
"Parlo per la mia famiglia.

I voli sarebbero prenotati per tornare in Italia, possiamo venire solo a maggio e non ci sarà possibile. Certo, rispetto ad altre situazioni è niente, sono cose piccole ma è surreale. Sembra un film".
E a livello di sport?
"E' un disastro. Venerdì dovevamo giocare, scherzavamo. Negli spoglatoi ci scherzavamo su, invece poi abbiamo capito che era una cosa seria... E' tutto chiuso. Da quel momento ci siamo lasciati con 'ci vediamo lunedì'". Sono arrivate mail dell'Associazione Calciatori: la situazione è drammatica, non hanno idea di cosa accadrà. Noi siamo tutelati ma le società non navigano nell'oro: dovranno rispettare i contratti nonostante non ci siano le entrate dei botteghini".
Meglio fermarsi che a porte chiuse?
"A loro giocare a porte chiuse non serve, è la maggior forma d'introito. Non hai ricavi. Per questo siamo fermi e non sappiamo quanto. Ora è da decidere che fare: il Celtic aveva già vinto la Premier, il Dundee United la Championship... Se riprenderanno più in là, salterà tutto".
Sembra un film.
"E' la prima volta che qualcosa colpisce tutti, indiscriminatamente. Niente si è mai avvicinato a questo".

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