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esclusiva

Fabio Lopez: "In Vietnam ho incontrato il peggior presidente della mia carriera"

ESCLUSIVA TMW - Fabio Lopez: "In Vietnam ho incontrato il peggior presidente della mia carriera"
sabato 26 dicembre 2020, 07:30Serie A
di Raimondo De Magistris

Il Bangladesh, l'Oman, l'Arabia Saudita, l'Indonesia. Prima ancora, la Lituania e la Malesia. L'ultima avventura in Vietnam, la peggiore. "Ma non per il paese, che è bellissimo", ci tiene a precisare Fabio Lopez, tecnico italiano giramondo che ha guidato il Than Hoa FC da marzo fino all'estate, quando è rientrato in Italia.

Perché è durato così poco?
"Era impossibile lavorare. Il presidente voleva decidere tutto lui: i giocatori da convocare, chi schierare in campo, addirittura gli orari degli allenamenti. Io tenevo la seduta d'allenamento il sabato mattina per giocare la domenica e a lui nemmeno quello andava bene, diceva che dovevamo allenarci il pomeriggio".

Ma perché non ha fatto direttamente lui l'allenatore?
"Ma infatti. E a un certo punto gliel'ho fatto fare..."

Si spieghi meglio.
"Era la terza partita di campionato, nelle prime due seppur a fatica ero riuscito a schierare la formazione secondo le mie idee. Alla terza, vista la continua pressione, l'ho assecondato. Ovviamente le cose non stavano andando bene e all'intervallo la situazione è degenerata. E' entrato nello spogliatoio perché voleva fare un discorso alla squadra, io gli ho lasciato carta e pennarello e gli ho detto: 'Faccia pure lei l'allenatore'. E me ne sono andato".

E' finita lì?
"Sì, me ne sono andato. Era impossibile allenare, la peggiore esperienza della mia carriera. Posso dare un consiglio agli altri allenatori italiani?

Prego.
Lasciate stare il Vietnam, non è cosa".

E adesso?
"Vediamo. Mi piacerebbe tornare in Cina, così come in Arabia Saudita. Anche se qui ormai vanno di moda gli allenatori brasiliani, sono meno esigenti..."

Mi dice che sta svanendo il fascino del tecnico italiano all'estero?
"Dicono che siamo troppo sofisticati. Un volta un procuratore mi disse: 'C'è un'offerta dall'Arabia Saudita, sono tutti d'accordo sul tuo ingaggio tranne il direttore sportivo'. Che alla fine ebbe la meglio, perché a suo avviso i tecnici italiani sono troppo esigenti, fanno troppe richieste".

La professionalità non paga ovunque, insomma.
"No, anzi. Alcune volte è un problema..."

Come fa a trovare queste offerte?
"In Asia ormai il mio nome circola. Tranne in Indonesia e in Vietnam, ho sempre fatto il mio dovere. E' questo viene apprezzato..."

Ma ha un procuratore che cerca queste offerte in Balgladesh piuttosto che in Indonesia?
"No, ma conosco tanti intermediari che conoscono me, anche nel Sud-Est Asiatico. E quando c'è voglia di un allenatore italiano, sanno che nome fare..."

Tornare in Italia?
"Ma magari... Dopo 13 anni in giro per il mondo una chance me la merito, che dici?"

© Riproduzione riservata
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