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Prestiti, scadenze, TPO, ferie, accordi internazionali: intervista all'avvocato Bozza

ESCLUSIVA TMW - Prestiti, scadenze, TPO, ferie, accordi internazionali: intervista all'avvocato Bozza
domenica 10 maggio 2020, 12:30Serie A
di Raimondo De Magistris

Andrea Bozza è un avvocato esperto di diritto dello sport a livello nazionale ed internazionale. In queste settimane in cui la pandemia di COVID-19 ha fermato il pallone e moltiplicato i problemi che ruotano attorno al mondo del calcio, lui e il suo studio Legale 'Osborne Clarke' hanno colloquiato più volte anche con la FIFA per provare a trovare una soluzione ai tanti problemi contrattuali che sono emersi e che, per il momento, non sono stati ancora risolti.
"Partiamo da una premessa, scontata ma necessaria. La domanda vincolante a tutte le altre sarà sempre questa: si finisce o non si finisce? Che è anche una domanda rifugio, perché il sistema si aggrappa alla possibile ripresa per evitare tutti i problemi a cascata: tv, ticketing, sponsorizzazioni", dice ai nostri microfoni.

La risposta ad oggi è ignota a tutti, anche se la volontà del mondo del calcio è evidente: provare a ripartire. Se però così sarà, a emergere saranno tutta una serie di problematiche che in questo momento il mondo del calcio ha solo in parte sollevato. E storicamente non s'è mai posto il problema di risolverle.
Prestiti, scadenze, validità degli accordi collettivi, accordi internazionali, ferie, finestra di calciomercato, il possibile ritorno delle TPO. Le questioni sono molteplici, e questa chiacchierata può servire per gettare luce su ognuna di esse.

Può una normativa federale imporre a calciatori e allenatori la proroga degli attuali contratti?
"No, da sola la normativa federale a mio avviso non è sufficiente a imporre la proroga dei contratti, serve serve un accordo tra le parti. Serve un aggiustamento dei contratti, Federazione per Federazione, per favorire la conclusione dei campionati. Le Federazioni devono mettere in atto strumenti per favorire la proroga dei contratti".

Strumenti necessari, ma non sufficienti quindi
"Parliamo sempre di accordi di lavoro che necessitano dell'accordo di ambo le parti, sia per la proroga che per il compenso di mesi che non erano previsti nell'accordo. Spero però in un accordo collettivo dotato della sufficiente rappresentatività per evitare schegge impazzite, anche se nulla si può escludere".

Quindi l'AIC a tuo avviso giocherà un ruolo chiave.
"C'è ancora più bisogno di uniformità in questa fase. In presenza di un accordo collettivo, mi sembrerebbe poco corretto e opportuno, oltre che giuridicamente discutibile, non rispettarlo. L'accordo può essere collettivo, perché AIC, Lega e Federazione sono le parti in causa coinvolte".

Però, pur ipotizzando un accordo tra FIGC, Lega e Aic, un giocatore può rifiutarsi di prorogare il suo contratto oltre il 30 giugno? E a quel punto come ci si comporta?
"Bisogna analizzare se sussista rappresentatività, se il Sindacato esprima gli interessi collettivi della categoria. Ma se c'è un accordo e tu mi rappresenti, poi bisogna attenersi. Mi sembra da scongiurare un liberi tutti, non lo ritengo politicamente opportuno e corretto e non mi sembra desiderabile né possibile. La rappresentatività mi sembra ci sia, quello che al momento trovo difficile prefigurare, piuttosto, è che si trovi un accordo collettivo in tempi rapidi".

In caso di stop alla Serie A ma prosecuzione della Champions, è ipotizzabile un percorso a due velocità che differenzi i club interessati da quelli non coinvolti nella competizione?
"In Francia è già così, al momento per l'UEFA non è l’ideale. Il problema è che il Governo in Francia e in Olanda hanno chiuso, quindi pur non essendo l'esito desiderabile è già una realtà".

E, sempre nel caso di stop alla A con la Champions che continua, cosa succede con affari già conclusi per la prossima stagione?
"Farei un distinguo. Per i giocatori in entrata a me sembra giuridicamente debole, poco opportuno e lontano dalla lealtà sportiva permettere una lista programmata e concepita per il prossimo anno essere già a disposizione per questa stagione. Chi è stato preso per la stagione 20/21 non può giocare in una competizione valida per la stagione 19/20. In uscita, invece, la situazione mi sembra un po' più complicata. Faccio un esempio..."

Prego.
Icardi è attualmente al Paris Saint-Germain, che deve trovare un accordo non solo col giocatore per giocare, ad esempio, la Champions ad agosto, ma anche con l'Inter visto che l'attuale accordo scade il 30 giugno. Per questo motivo la soluzione ideale sarebbe un accordo che permetta l'estensione di tutti i contratti fino alla fine delle competizioni".

Anche perché ad agosto, magari sarà anche aperto il calciomercato. E Icardi - o chi per lui - potrebbe essere già di proprietà di un terzo club
"E' una possibilità. Per questo motivo dico che, per correttezza, le finestre di calciomercato dovrebbero iniziare a chiusura delle competizioni".

Che problematiche può comportare il fatto che la stagione 2020/21 inizierà pochi giorni dopo la fine della stagione 2019/20?
"Potrebbe esserci un tema di compressione delle ferie, è evidente. Fenomeni straordinari richiedono però sacrifici straordinari. E credo che i giocatori da questo punto di vista siano pronti a fare la loro parte".

Sessione di calciomercato: perché a suo avviso non è passata la proposta della FIFA relativa a un'unica e lunga sessione di calciomercato? Se si vuole evitare che il calciomercato vada in scena contemporaneamente al campionato, possibile anche una sessione di calciomercato di un paio di settimane o questa è una soluzione che va contro le direttive della FIFA?
"Le regole FIFA danno dei paletti: due sessioni l'anno per durate massime di 12 (estiva) e 4 (invernale) settimane. Poi in un anno come questo si può comprimere. Io avrei dato tutta la possibilità alle squadre di valutare con calma la loro posizione finanziaria e avrei tenuto un mercato più diluito, una sessione che avrebbe potuto coinvolgere la prima parte di campionato. E' una situazione emergenziale".

Dovrà comunque sfociare oltre l'inizio del nuovo campionato.
Necessariamente, ma del resto anche nelle scorse stagioni il calciomercato estivo chiudeva dopo le prime due giornate. Adesso magari dopo le prime 4-5. Abituiamoci comunque all'idea di una sessione più stretta e molto influenzata da questa emergenza economica. Lo sa bene la FIFA, che per questo motivo ha momentaneamente accantonato la normativa relativa al numero massimo di prestiti.

Dato che le squadre di calcio avranno meno liquidità (e in generale ci saranno meno soldi nel sistema calcio), questo può far riconsiderare la FIFA la sua posizione sulle TPO?
"Non vedo la possibilità concreta che l'intervento di terze parti venga di nuovo consentito per finanziare l'acquisizione di un calciatore a fronte della cessione di diritti economici. L'articolo 18 ter credo sia una strada senza ritorno. Ma già da tempo è in atto una riflessione su un nuovo intervento di rivisitazione dei divieti. Quello che secondo me sarà possibile è un rilassamento delle norme...".

Si spieghi meglio.
"Nel senso di consentire a terze parti di immettere liquidità nelle società a fronte di garanzie sui diritti complessivi di un parco giocatori. Maggiori possibilità di prestiti di terze parti: l'importante è svincolare questi prestiti dai singoli giocatori e dalle singole operazioni, altrimenti influenzi il mercato".

Domanda finale sulla Lega Pro. Giovedì in Assemblea è stato deciso lo stop del campionato, senza però bloccare le promozioni in B. Una promozione che il Monza del suo assistito Christian Brocchi ha senza dubbio conquistato sul campo.
"Che le prime vadano in Serie B mi sembra un atto doveroso e uniforme rispetto a quello che viene deciso in Europa e nel mondo. Nel caso specifico del Monza, chi si azzarda di parlare di vittoria “a tavolino” avrebbe bisogno di un intervento di sostegno psichico! Chi ha sedici punti di vantaggio ha dimostrato ampiamente di meritarselo. E' come non promuovere il Benevento in Serie A. Faccio i complimenti al mister che si deve preparare a una stagione avvincente".

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