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Fiorentina, Benassi: "Segnare tanto è una cosa nuova, merito del mister"

Fiorentina, Benassi: "Segnare tanto è una cosa nuova, merito del mister"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 15 febbraio 2019, 12:26Serie A
di Simone Lorini

Marco Benassi, centrocampista della Fiorentina, parla ai microfoni di DAZN del suo esordio in Serie A e del suo ruolo nella squadra di Pioli, dove è diventato un insostituibile: “Ricordo che tre giorni prima di Inter-Pescara mi chiamò Zanetti da parte e mi disse: “Guarda che il mister ti fa giocare insieme a me, non preoccuparti, dove non arrivi tu, arrivo io!”. Sono andato in campo sereno, facendo il meglio che sapevo fare. Ero un ragazzo, non mi rendevo ancora conto di quello che stavo facendo. Oggi sono un ragazzo maturo che vive ogni singola situazione in maniera diversa da come la vivevo da ragazzo”.
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Sulle responsabilità: “Mi sono ritrovato ad essere capitano in Under 21, poi all’improvviso la fascia a Torino, quindi le esperienze vissute mi portano un po’ a dare consigli e a essere il primo a trovare delle soluzioni ai problemi. Sono diventato genitore a 20 anni e poi ho avuto un altro figlio. Mi sono sposato presto, quindi le responsabilità sono aumentate fin da subito”.
 
Sulla stagione: “Qui a Firenze l’atmosfera è unica, quando esci dal tunnel senti tutta la gente. Ti sembra ogni volta di giocare in 12. Senti la presenza del pubblico. A livello personale penso sia la stagione dove sto facendo meglio, sono contento. A livello di squadra abbiamo sempre fatto la prestazione. Ci stanno mancando dei punti perché in molte partite abbiamo raccolto poco rispetto a quanto abbiamo creato.

Per questo dobbiamo migliorare, ora siamo indietro rispetto al nostro obiettivo”.
 
Sull’esperienza al Torino: “Il primo anno al Toro era il vero primo anno in Serie A, perché venivo da un anno all’Inter in cui avevo fatto poche presenze e un anno a Livorno dove ho giocato solo nel girone di ritorno. La prima vera esperienza da Serie A è stata a Torino. Mi sono sentito subito in grande difficoltà: l’errore nel derby, l’espulsione in Europa League. E’ stata dura. Però poi dal secondo anno la gente mi è sempre stata vicina nonostante tutti gli errori che ho fatto. Sono sempre stati dalla mia parte, nel crescere e nel diventare uomo. Se ora dovessi fare errori, la vivrei in modo diverso. Prima mi sentivo sempre sotto esame”.
 
Sui tanti gol segnati: “Ogni tanto mi fermo a pensarci perché per me è una cosa nuova. Penso che tanto sia dovuto alla posizione che il mister mi ha trovato quest’anno, rispetto agli anni scorso è una posizione molto più avanzata e vicina alla porta. Questo aiuta tanto per trovare il gol!”

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